Premessa La bonifica dei serbatoi di greggio, di olio combustibile, è stata eseguita, da sempre, con metodi manuali che prevedono l’ingresso di personale per:
- asportare quanto rimasto nel serbatoio, dopo svuotamento attraverso le linee d’impianto;
- trasferire i residui nelle aree di raccolta, per destinarli allo smaltimento.
Il personale veniva dotato dei DPI determinati dagli usi e costumi prevalenti nelle varie aree, finché non si è arrivati alle valutazione del rischio prevista dalla 626/96. Data la natura “pericolosa” del sistema manuale, sempre maggior attenzione è stata data alla sicurezza degli addetti, ed alla protezione dell’ambiente. Sono quindi nati sistemi operativi che eseguono il 90% dell’intervento senza che il personale entri nel serbatoio, ed a circuito chiuso. Questi metodi sono stati definiti “No Entry”. Scopo Scopo della presente è individuare, studiando i diversi metodi proposti dal mercato, l’assetto tecnico operativo che ottimizza i seguenti obiettivi:
- Sicurezza
- Protezione Ambiente: Emissioni - Recupero di idrocarburi - Minimo smaltimento
- Tempi di intervento
Metodi “No Entry” principio di funzionamento I metodi “ No Entry” si basano sul principio della fluidificazione dei fondami, ottenuta iniettando sugli stessi opportune sostanze fluidificanti. La circolazione del fluidificante si ottiene con apparecchiature installate presso il serbatoio, ad esso collegate, ed alle linee d’impianto. L’iniezione di fluidificante, in opportune condizioni di portata, pressione e temperatura, genera una fase fluida che può essere aspirata e trasferita ad altro serbatoio, eseguendo l’intera operazione a circuito chiuso, senza che i fluidi entrino in contatto con il personale e con l’ambiente esterno. Metodi “No Entry” proposti dal mercato Sono diversi i metodi utilizzati: 1. iniettori installati sui tetti (Crude Oil Washing); 2. iniettori installati attraverso i passi d’uomo sul mantello (Crude Oil Washing, Surfactants) 3. circolazione attraverso i dreni (Chemical Additives, Surfactants) 4. Inserimento di mini robot attraverso i passi d’uomo Requisiti di un metodo “No Entry” L’obiettivo primario, di un metodo “No Entry” è la SICUREZZA degli operatori che dovranno infine entrare nel serbatoio. L’obiettivo concomitante è proteggere l’ambiente da emissioni tossico/nocive/infiammabili. Entrambi gli obiettivi si ottengono quando sono state eliminate, dall’interno del serbatoio, tutte le sostanze volatili, tossiche ed infiammabili. Leggi il resto dell'articolo su: http://digital.manutenzione-online.com/digitalMagazine?issue_id=101