Comunicazione e sicurezza per l'Industria 4.0

Intervista a Tom Weingartner, Director, Embedded Networking Solutions Deterministic Ethernet Technology Group e Matteo Crosio, Subject Matter Expert - Wired Connectivity, di Analog Devices

  • Tom Weingartner, Director, Embedded Networking Solutions Deterministic Ethernet Technology Group di Analog Devices
    Tom Weingartner, Director, Embedded Networking Solutions Deterministic Ethernet Technology Group di Analog Devices
  • Matteo Crosio, Subject Matter Expert - Wired Connectivity di Analog Devices
    Matteo Crosio, Subject Matter Expert - Wired Connectivity di Analog Devices
  • Comunicazione e sicurezza per l'Industria 4.0
    Comunicazione e sicurezza per l'Industria 4.0

IEN Italia: Ci spiega brevemente quali sono i tratti distintivi di Analog Devices?

T. Weingartner: Analog Devices (ADI), grazie a una posizione dominante in un settore in cui tecnologie analogiche e digitali si incontrano, è in grado di offrire soluzioni hardware e software per machine learning e monitoraggio, connettività completa e sicura, manutenzione industriale con intelligenza artificiale.

IEN Italia: In che modo le vostre soluzioni possono accelerare il percorso verso Industry 4.0?

T. Weingartner: Industria 4.0 è uno dei principali driver per le attività di IoT, automazione industriale e controllo. Industria 4.0 ha finora offerto vantaggi e valori aggiunti considerevoli per l'utente finale e tutto questo si è tradotto in un miglioramento esponenziale della produttività, maggiore efficienza e sicurezza. Offre anche grandi possibilità in settori quali Edge to Cloud Computing, Analytics più potente e maggiore flessibilità. Tutti gli sviluppi su cui stiamo lavorando in ADI sono in linea con le macro-tendenze di Industria 4.0. Dall’Edge al Cloud, forniamo tutte le skill di nuova generazione per l’infrastruttura della fabbrica di oggi, attraverso un percorso già pronto a ciò che verrà dopo.

La transizione a Industria 4.0 sta guidando una trasformazione in “Edge Devices”. La grande sfida è l'integrazione dei dati al fine di passare da diversi e disparati tipi di aree a una piattaforma comune.

La funzionalità Ethernet è come una transizione verso le trasmissioni digitali ad alta velocità e consente di ottenere più dati, analisi e aspetti come la manutenzione predittiva. Tutto questo è basato sui dati ed è per questo che è necessaria una funzionalità, quale il TSN – Time Sensitive Networking.

IEN Italia: La transizione a Industry 4.0 ha accelerato l'adozione di robot, cobot e altre macchine avanzate. Quali sono secondo lei le sfide più difficili da superare per garantire sicurezza, precisione e flessibilità?

T. Weingartner: Non c'è dubbio: la sfida più grande è la comunicazione. Se guardiamo all'infrastruttura di comunicazione oggi, abbiamo avuto grandi progressi negli ultimi anni. Disponiamo di Industrial Ethernet, Profinet, Ethercat, Ethernet/IP: tutti questi protocolli consentono di eseguire l'automazione industriale su Ethernet, ma ci sono lacune a livello inferiore e superiore al cloud e alle infrastrutture dell'azienda. Ad esempio, oggi si possono riscontrare problemi di questo tipo: se si dispone di un PLC di un fornitore che svolge una determinata funzione e di un altro PLC di un altro fornitore che ne svolge un’altra, è difficile farli comunicare, anche se entrambi utilizzano Profinet o Ethercat. Una soluzione per l’industria potrebbe essere il protocollo OPC UA FLC, che è in grado di abilitare la comunicazione Controller-to-Controller, che significa da PLC a -PLC ma anche dal PLC verticalmente fino al Cloud.

IEN Italia: Come garantire quindi più sicurezza nel mondo iperconnesso di Industria 4.0?

T. Weingartner: L’Ethernet industriale è la spina dorsale di ogni progresso nella connettività. Grazie alla competenza di ADI della catena del segnale analogico, l'I/O definito dal software rappresenta una famiglia innovativa di prodotti per soluzioni flessibili e applicazioni di I/O analogico e digitale in un unico chip. Con la connessione Ethernet industriale e la configurazione PLC, Analog Devices si dimostra in grado di fornire una soluzione one-stop per i moderni dispositivi di campo con connessione Ethernet industriale.

Le discussioni su Ethernet stanno aumentando le richieste di trasmissione sicura dei dati e in tempo reale. È qui che entra in gioco il problema del Time Sensitive Networking (TSN), una combinazione di diversi standard secondari sviluppati nell'ambito del gruppo di attività della IEEE 802 Time-Sensitive Networking Task Group (TSN TG). Il TSN consente di avere un traffico in background, come il traffico di database: questo consente ai PLC non solo di connettersi e parlare tra loro ma anche di farlo in modo puntuale ed efficiente. D'altra parte, anche una piccola Ethernet industriale richiede determinate risorse: memoria, velocità, switch. Quindi, è un sistema piuttosto complesso, da qui il motivo dell’introduzione dell’I/O-Link.

IEN Italia: Qual è secondo voi la situazione attuale del mercato italiano?

M. Crosio: Il mercato italiano come molti altri mercati in Europa è in forte evoluzione: si sta passando da tecnologie tradizionali, legate a CAN-bus tradizionali, all’utilizzo dell’Ethernet per applicare i concetti dell’Industria 4.0. Dal momento che Industria 4.0 è promossa a sua volta dalla legislatura, le aziende possono godere di alcuni benefici nell’innovare e in questo, sia il mercato che le industrie italiane, si stanno muovendo esattamente nella stessa direzione. Diciamo che spostarsi da bus tradizionali, come la RS-485 e il CAN-bus all’applicazione dell’Ethernet a livello industriale, non è così immediato, è un’evoluzione che prende tempo e l’industria italiana si è dimostrata  ancora molto legata al mondo dell’automazione industriale e molto conservativa. Ci sono però numerose aziende che stanno realizzando prodotti nuovi che cominciano anche ad approcciare il tema del TSN, una tecnologia assolutamente innovativa, standard, che prenderà piede nei prossimi anni. Nonostante sia un mercato molto tradizionale, anche queste nuove tecnologie cominciano a diffondersi.

IEN Italia: E qual è il settore specifico più reattivo e ricettivo?

M. Crosio: Nell’ambito dell’automazione industriale, in tutto ciò che ha a che vedere con macchine di Packaging, e in generale macchine per la movimentazione di pacchi e materiale, vedo un certo fermento, per cui quello forse è l’ambito più vivace. Meno per quello che ha a che vedere con la sensoristica, che invece si sta muovendo di più sull’ambito di tecnologie wireless.

IEN Italia: Per quanto riguarda la Predictive Maintenance, secondo lei sta subentrando adesso?

M. Crosio: Sì, direi che si sta avviando. Forse il mercato italiano su questo punto è un po' meno ricettivo però certamente la Predictive Maintenance è un tema caldo per tutti. È un argomento interessante perché ci sono numerose nuove tecnologie che consentono di fare manutenzione predittiva, per esempio l’analisi vibrazionale delle frequenze a cui sono sottoposti i macchinari o l’analisi delle impronte audio. Queste sono alcune delle tecnologie che ADI sta approcciando e che generano interesse. Alcune aziende stanno anche prendendo in considerazione di cambiare l’architettura delle loro catene di montaggio per potere applicare queste nuove tecnologie.

 

Marta Roberti

m.roberti@tim-europe.com