E-commerce, perché in Italia non decolla

Carenze strutturali e Digital Divide alla base del mancato business

  • 20 Luglio 2015
  • 199 views
  • E-commerce, perché in Italia non decolla
    E-commerce, perché in Italia non decolla

Ammonta a 122 miliardi di euro il valore annuo dell’e-commerce nel Regno Unito, mentre in Italia si va avanti ancora a piccoli passi, e nel 2014 abbiamo raggiunto un fatturato di 13 miliardi di euro, ma solo il 4% delle nostre imprese vende prodotti e servizi attraverso internet.

Decisamente un potenziale non ancora sfruttato quello del mercato digitale, che potrebbe risollevare le sorti della nostra economia con conseguente riflesso sul fronte occupazionale. Per poter puntare sul commercio online, occorrono connessioni internet efficienti e veloci, ed è perciò prioritario ridurre il divario con gli altri Paesi europei, che ci vede come fanalino di coda sulla diffusione della banda larga, con soli 9,1 Mbps (megabit per secondo), al di sotto della Namibia con 9,4 Mbps, come evidenziano gli ultimi dati dell’ Osservatorio di S.O.S. Tariffe.

“Le carenze tecnologiche possono essere un’attenuante e non una scusante, dato che ad oggi il 96,9% della popolazione italiana ha comunque accesso alla banda larga – commenta il presidente di Federprivacy, Nicola Bernardi – Il nostro tessuto imprenditoriale ha bisogno di una svolta culturale. Da noi la privacy è considerata ancora come una burocrazia inutile, mentre in altri Paesi le aziende si dotano di esperti della materia per fare business attraverso la gestione dei dati, sfruttando appieno il mercato digitale. In Italia, è vero che le grandi imprese si sono già organizzate per disporre di uno o più privacy officer, ma sono in tutto meno di 4.000.

Le circa 250.000 PMI italiane si stanno invece affacciando al mondo dell’e-commerce, ma tendono a trascurare le regole sulla privacy, esponendosi così a sanzioni, risarcimenti, contenziosi, o danni reputazionali. Ma il gap più grosso è nella microimpresa: sono infatti ben 5 milioni le aziende che non afferrano

l’opportunità, non considerando forse che potrebbero vendere online efficacemente anche prodotti del manifatturiero o dell’agroalimentare senza bisogno di essere una multinazionale, e per questo spesso non sono neppure interessate ad approfondire gli aspetti normativi della data protection".

Continua a leggere l'articolo tratto da federprivacy.it sul numero di Giugno-Luglio de Il Distributore Industriale