FANUC premia gli studenti in visita alla sede di Arese

L’azienda conferma il suo impegno nella formazione e nell’orientamento scolastico delle nuove generazioni, attivando un canale di comunicazione tra istituzioni scolastiche e mondo dell’industria

  • 27 Giugno 2018
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    FANUC premia gli studenti in visita alla sede di Arese

FANUC Italia ha avviato da alcuni anni un programma di collaborazione e comunicazione con alcune Scuole Secondarie di primo e secondo grado della provincia di Milano, con l’obiettivo di far conoscere in modo diretto alle giovani generazioni il mondo dell’industria e del lavoro in generale.

Progetto

L’iniziativa che ha coinvolto la Scuola Secondaria di primo grado “Don Milani” di Dresano (MI) ha visto nei mesi scorsi la visita alla sede FANUC di Arese delle terze classi dell’istituto, dove i dipendenti dell’azienda giapponese hanno spiegato agli studenti in cosa consiste la loro attività e condiviso il percorso di formazione e ingresso nel mondo del lavoro, e hanno poi mostrato ai ragazzi il funzionamento di robot, macchine e controlli numerici. La seconda parte del progetto prevedeva che tutti gli alunni partecipanti scrivessero un componimento che raccontasse il proprio punto di vista dell’esperienza. Insieme con i dirigenti scolastici dell’istituto, FANUC ha selezionato tre temi che si sono distinti per contenuti e forma e ha conferito loro un premio a riconoscimento dell’impegno elargito.

Premiazione

La premiazione si è tenuta lo scorso 22 maggio nell’Auditorium della “Don Milani”, alla presenza del sindaco di Dresano Vito Penta e della Dirigente Scolastica dott.ssa Elisabetta Libralato.

Ad aggiudicarsi il primo premio è stata Marta. Nel suo componimento traspare tutto l’entusiasmo per aver potuto toccare con mano la vita lavorativa quotidiana di un’azienda strutturata come FANUC, dove il successo è dato dall’efficienza dell’intero team, dal Direttore Generale al reparto marketing fino ai tecnici. Come scrive Marta, “Questa esperienza mi ha fatto riflettere su quello che potrebbe essere magari anche il futuro di ognuno di noi. Indipendentemente da quello che saremo nel nostro futuro, dirigenti, operai, impiegati… io spero che troveremo un luogo di lavoro stimolante ed interessante come quello che c’è in FANUC”. Tutto coordinato da una visione comune e da obiettivi condivisi, qui ben interpretati nell’universo 100% yellow FANUC: “Il giallo è il colore che esprime allegria, la stessa che ci hanno trasmesso il dirigente e i dipendenti dell’azienda. Marco Ghirardello, direttore generale di FANUC Italia, che ci ha parlato della storia dell’azienda e anche della sua storia come dipendente della FANUC, dimostrandoci che lavorando sodo si possono raggiungere obbiettivi molto alti, anche se non definitivi. Ci ha quindi invitato a non mollare mai e ad inseguire sempre i propri obbiettivi con tenacia e buona volontà”.

A colpire Andrea, secondo classificato, sono stati soprattutto i robot. “FANUC ci ha fatto vedere che il futuro che la maggior parte di noi immagina, o che perlomeno spera e sogna, con città totalmente automatizzate e con robot di tutti i generi sta iniziando a concretizzarsi già ora in molte fabbriche nel mondo. In un futuro, non molto lontano, molto probabilmente tutte le aziende avranno robot che si occuperanno di molte cose, come il trasporto negli scaffali, la parte di montaggio e di imballaggio o addirittura la manutenzione dell’edificio aziendale; ne consegue che i problemi legati alla sicurezza sul lavoro sono e saranno sempre inferiori e sotto controllo”. L’esperienza in FANUC ha fatto capire ad Andrea che un futuro migliore non è solo auspicabile, ma possibile: “L’opportunità che ci ha dato FANUC di visitare una delle loro fabbriche è stata importantissima per molti motivi, il primo dei quali è legato alla nostra crescita in quanto questa esperienza ci ha consentito di pensare meglio e anche cambiare alcune idee sul futuro, sul fatto di credere in un futuro, di credere in un futuro migliore, pulito e con l’idea bella e concreta che saremo noi a fare tutto ciò”.

Infine Giada ha centrato in pieno l’obiettivo dei dipendenti FANUC di ricordare ai giovani come la vita stessa sia una continua palestra di formazione e crescita: “La cosa che più di tutte mi ha colpito - e che mi ha fatto leggermente paura - è che noi non smetteremo mai di studiare e imparare, anche dopo aver finito il nostro percorso scolastico, e che sono questi gli anni per impegnarsi al massimo perché ottenere buoni voti alla maturità significa avere un buon biglietto da visita per qualsiasi lavoro futuro”. Senza dimenticare l’importanza dell’attitudine a mettersi in gioco anche con realtà diverse e situazioni non sempre semplici: “Il direttore di FANUC ha fatto in modo che capissimo l’importanza di conoscere più di una sola lingua ed essere disposti ad aprire la mente ed ampliare i nostri orizzonti in modo da essere pronti anche ad approcciarsi con persone che hanno modi di vivere e di fare completamente differenti dai nostri”.

Chi non si forma, si ferma. Questo il messaggio di FANUC ai giovani ragazzi - e non solo. Anche in un mondo sempre più 4.0 come quello di questi ultimi anni è fondamentale essere sempre al passo con le tecnologie e le soluzioni più innovative, (ri)mettendosi in gioco per restare competitivi in un contesto fluido ed in continua evoluzione.