Formazione Outdoor

“Imparare all’esperienza”

  • 23 Giugno 2017
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    Formazione Outdoor

Sempre più aziende sentono la necessità di rendere i loro dipendenti più responsabili, flessibili, orientati al risultato, capaci di lavorare in squadra, positivi e resilienti.

Oltre alla classica formazione, sempre più aziende mi chiedono di uscire dalle quattro mura di un’aula per avventurarsi nell’ambiente sotto la guida esperta di un team specializzato in formazione outdoor.

Sono sette gli ingredienti essenziali degli Outdoor da noi organizzati:

  1. L’avventura: avanzare in un territorio sconosciuto o trovarsi in una situazione non sperimentata in precedenza avendo la necessità di passare all’azione. Prezioso momento formativo, in quanto l’apprendimento deriva anche dal contatto con una realtà nuova e talvolta imprevedibile.
  2. La metafora: lega l’azione richiesta nell’outdoor con i contesti lavorativi. Ciò garantisce l’efficacia nel trasferimento di quanto appreso durante le esperienze, nella successiva pratica lavorativa e quotidiana dei partecipanti.
  3. Le emozioni: le situazioni proposte generano un pieno coinvolgimento dell’individuo e quindi mobilitano le energie sul piano intellettuale, relazionale e fisico.
  4. L’osservazione: rappresenta un momento privilegiato della metodologia; ci si osserva mentre si agisce, si riflette sui comportamenti di tutti mentre si rivivono le esperienze agite attraverso le rielaborazioni e le videoregistrazioni.
  5. La concretezza: tutte le esperienze outdoor e sessioni di lavoro richiedono ai partecipanti di fare affidamento sulle proprie risorse per il raggiungimento degli obiettivi ed ottenere i risultati individuali e di team. Le esperienze smettono di essere dei “giochi”, il successo o il fallimento producono conseguenze immediate.
  6. Il piano di miglioramento personale: alla fine della sessione di outdoor ogni partecipante è invitato a fare il punto su quanto appreso e individuare una o più competenze sulle quali darsi degli obiettivi di miglioramento nell’attività lavorativa.
  7. Il follow-up di analisi dei risultati conseguiti: dopo un prestabilito periodo di tempo i partecipanti sono invitati a dare un riscontro sugli obiettivi di miglioramento raggiunti e sul relativo livello di soddisfazione.

L’esperienza

In base alle caratteristiche dei partecipanti organizziamo e consigliamo l’esperienza più consona scelta tra l’orienteering nel bosco, la discesa di rafting, il cooking (un intera giornata passata in cucina come grandi chef), la costruzione di ponti o zattere galleggianti, la classica e meravigliosa navigazione in barca a vela e altro ancora. Le giornate di outdoor sono impegnative, molto lunghe e tutte le attività si svolgono in condizioni di sicurezza assoluta e non sono mai contemplate prove fisiche estreme o di sopravvivenza.

Durante l’esperienza i partecipanti sono coinvolti a risolvere in contesti naturali, lontano dagli abituali riferimenti e comodità moderne, compiti insoliti, a volte anche complessi ed emotivamente coinvolgenti, che portano alla rottura degli abituali schemi di comportamento consolidati nel contesto lavorativo.

I partecipanti, con le maschere del loro ruolo abbassate, accantonano i relativi comportamenti e scendono su un campo in cui non possono esercitare le loro conoscenze specialistiche e i quotidiani schemi di controllo. Tale processo contribuisce e far emergere le dinamiche più profonde che guidano i comportamenti esaminati.

La persona è immersa nelle esercitazioni a livello:

  • mentale (ragiona e risolve problemi)
  • fisico (agisce)
  • emotivo (la situazione richiede di intervenire con certe tempistiche e di dominare certe emozioni e sentimenti).

 

 

L’apprendimento raggiunto è accelerato e duraturo perché coinvolge il livello cognitivo, comportamentale ed emotivo.

Utilizzare situazioni concrete ed emotivamente coinvolgenti in sessioni prolungate nell’ambiente mette i partecipanti di fronte a situazioni inconsuete e sviluppa “competenze” attraverso la capacità di apprendere dall’esperienza.

Gli obiettivi di apprendimento sono raggiunti grazie alla predisposizione di esercitazioni accuratamente studiate per far emergere le competenze target programmate in fase di progettazione dell’intervento.

Il focus dell’apprendimento si articola in tre fasi distinte:

1. L’esperienza concreta vissuta nella località naturale in situazioni di incertezza e sporcandosi le mani.

3. La rielaborazione guidata da trainer esperti e la valutazione di ciò che è accaduto durante la sperimentazione. Nello specifico si tratta di fermarsi al termine ogni sessione di lavoro per un’analisi e una valutazione critica di alcuni “comportamenti sentinella” osservati in se stessi e negli altri. La riflessione sull’accaduto e la compilazione di apposite schede di autopercezione ed eteropercezione permette ai partecipanti di scambiarsi feed-back autentici su ciò che è stato vissuto, il trainer aiuta a non giudicare i comportamenti altrui ma ad esternarli sinceramente con l’obiettivo di far emergere i punti forti e le aree di miglioramento dei singoli e del team. Tutti i dati raccolti nelle schede durante le giornate vengo inseriti in un apposito sistema che li assembla fornendo utili grafici con le tendenze generali e i comportamenti da rafforzare una vota rientrati nella realtà lavorativa.

3. La visione dei filmati (effettuati direttamente sul campo dai trainer) aiuta le persone a rielaborare  e sono spesso testimonianza di una realtà assai diversa dalle molteplici percezioni e vissuti individuali.

Apprendere dalle metafore

La metafora è una figura retorica che attribuisce significati diversi da quelli convenzionali. Attraverso le metafore si creano delle analogie che rendono più facile descrivere, comprendere, creare rapporti complessi fra elementi prima disgiunti e inconciliabili.

Le metafore hanno sempre più di un significato, raggiungono il vissuto e il lato emotivo degli individui e spesso rappresentano uno strumento potente per il cambiamento.

Le metafore consentono di osservare e studiare il comportamento organizzativo in un contesto apparentemente diverso ma sostanzialmente simile.

La formazione outdoor trasferisce i contenuti dell’apprendimento in un contesto simbolico, quello naturale e quello proprio dell’esercitazione, che riproduce le stesse dinamiche comportamentali dell’ambiente lavorativo.

Le persone scoprono nuovi modi di pensare, esprimono atteggiamenti, emozioni e sentimenti che altrove avrebbero causato conflitti, percepiscono nuovi rapporti e conciliano mondi che prima erano distanti. L’esperienza  rimarrà impressa nella memoria del gruppo, sarà fonte di consolidamento e sperimentazione dell’autoefficacia e sarà ispiratrice di cambiamenti organizzativi.

La natura rappresenta essa stessa la sfida che tutti devono affrontare, la competizione interpersonale viene abbandonata in virtù di una paura comune più grande.

Accettare la sfida

Portare i propri collaboratori a vivere un’esperienza outdoor significa per un manager o un imprenditore accettare la sfida di vivere e far vivere un esperienza impegnativa, divertente e motivante. In conclusione la formazione esperienziale trasforma il team ed è un potente acceleratore di condivisione dei valori. Non resta che spogliarsi dagli abituali abiti professionali e provare a viverla in tutta la sua meraviglia.

Antonio Zanaboni
Trainer e Coach
coach.libra@gmail.com