A cura di: Luc Vandessel, Livingston
La calibrazione, o taratura, è il processo in base al quale si riconducono le prestazioni di uno strumento di misura all'interno di determinati valori secondo criteri ben definiti e noti. Tale procedimento consente, a quanti utilizzano lo strumento, di essere certi che le misure effettuate dopo la calibrazione medesima raggiungano un determinato livello di precisione. Un aumento della macchinosità nelle pratiche di test, unitamente agli elevati livelli di complessità e di convergenza che si riscontrano ora negli apparati di collaudo ed uno scenario commerciale in rapida evoluzione sono tutti aspetti che finiscono per influenzare notevolmente le moderne procedure di calibrazione. Esistono fattori sia tecnici sia logistici che devono essere presi in considerazione quando si decide come comportarsi nell'eseguire una calibrazione. Se non si affrontano compiutamente entrambi questi importanti aspetti, l'attività di calibrazione non verrà eseguita in modo efficiente. Di conseguenza, le spese di esercizio legate alla calibrazione potrebbero risultare maggiori di quanto dovrebbero essere ed il tempo impiegato per ricalibrare gli strumenti potrebbe rivelarsi più lungo di quanto previsto.
Aspetti logistici - Una della decisioni chiave alla quale le aziende devono dedicare grande attenzione consiste nello scegliere se far eseguire la calibrazione dal produttore dell'apparato oppure da un calibratore indipendente. Ovviamente i costruttori avranno una conoscenza tecnica approfondita e completa dei modelli dei propri strumenti, ma, se un'azienda si trova ad interagire con svariati e differenti produttori, in questo caso gestire l'intera attività può diventare troppo pesante. Bisogna, inoltre, essere cauti per quanto riguarda i costi: potrebbe, infatti, non esserci piena trasparenza sulle implicazioni complessive di spesa. Lavorare con un calibratore indipendente può quindi dimostrarsi una prospettiva migliore, poiché questi è in grado di fornire un servizio più personalizzato ed organico. Se si decide di adottare tale strategia, è poi necessario decidere se rivolgersi ad un calibratore accreditato o meno. Un calibratore si definisce accreditato se è stato in grado di dimostrare, all'autorità competente, che possiede la capacità tecnica necessaria per svolgere le misure specificate. Ogni paese ha il proprio ente di accreditamento riconosciuto, vale a dire: lo United Kingdom Accreditation Service (UKAS) nel Regno Unito, il National Institute of Standards & Technology (NIST) negli Stati Uniti ed il Comité Français d'Accréditation (COFRAC) in Francia, mentre il Deutsche Akkreditierungsstelle (DAkkS) rappresenta l'organismo tedesco per l'accreditamento. Normalmente si ritiene che selezionare un calibratore accreditato sia automaticamente la cosa migliore, ma, a dire il vero, ciò non è del tutto esatto. Un calibratore accreditato può fornire una calibrazione accreditata solamente per i parametri di misura per i quali ha ottenuto la certificazione. Un calibratore che non possiede alcun accreditamento può comunque offrire, nelle giuste condizioni, un servizio di valore pari a quello fornito da un concorrente accreditato (ad esempio nel caso in cui un calibratore certificato non abbia ricevuto l'accreditamento per i parametri specificatamente richiesti) o, addirittura, potrebbe anche dimostrarsi migliore. In realtà la certificazione riguarda solamente il sistema di qualità che è stato istituito dal calibratore (in conformità a normative quali BS EN ISO 9001:2008 oppure ISO/IEC 17025:2005), ma i fattori tecnici, sfortunatamente, non sono compresi nel sistema suddetto. Perciò, se un'azienda ha intenzione di avvalersi dell'opera di un qualsiasi calibratore, è importante che essa stessa sia in grado, innanzitutto, di condurre una verifica completa dell'attività di quest'ultimo, onde stabilire che disponga dell'attrezzatura e dell'esperienza tecnica necessarie per intraprendere il lavoro di calibrazione.
Aspetti tecnici - Il miglioramento continuo degli apparati di misura e collaudo ha pesanti ripercussioni sul modo in cui gli stessi vengono calibrati. Nel campo della radiofrequenza, l'intervallo dinamico degli strumenti di misura si è esteso considerevolmente negli ultimi anni e ciò ha avuto un effetto rilevante sulla modalità con cui viene eseguita la calibrazione. In passato gli specialisti che si occupavano dei collaudi si scontravano con un rumore di fondo intorno a 80-90 dB rispetto alla portante, ma ora rumori di fondo intorno a 120-130 dB rispetto alla portante stanno diventando sempre di più la norma. Inoltre, oggi bisogna tenere in considerazione anche il rumore di fase, poiché esso rappresenta ora una frazione molto più grande dell'intero rumore rilevato. Conseguentemente, il tecnico scelto per la calibrazione deve avere le giuste competenze per far fronte a tali problematiche. A complicare ulteriormente le cose, grazie al fatto che nel campo delle comunicazioni senza fili si impiegano uscite a bassa potenza, gli apparati di test che vengono utilizzati in questo ambito si trovano alle prese con valori di rapporto segnale-rumore significativamente peggiori rispetto al passato. Altri elementi quali, ad esempio, gli strumenti di allineamento GPS usati nelle installazioni o nelle riparazioni delle stazioni radio-base, sono parti estremamente specializzate dell'equipaggiamento e richiedono l'attenzione di personale esperto che abbia dimestichezza con questo tipo di applicazione. Infine, indipendentemente dal fatto che per alcuni nuovi apparecchi siano specificati intervalli di tempo più lunghi fra le ricalibrazioni, spesso il cliente preme insistentemente affinché vengano adottati cicli di calibrazione molto brevi.
Gestione della calibrazione - Le aziende che dispongono di un ampio parco strumenti possono incontrare difficoltà per organizzare in modo efficiente le attività di calibrazione, soprattutto se gli strumenti provengono da una molteplicità di produttori differenti. Quando si ha a che fare con svariati produttori e con calibratori indipendenti, si devono prevedere possibili divergenze nelle rispettive procedure - come, ad esempio, differenze nei tempi di completamento dell'attività da parte dei calibratori, nei modelli delle stime di costo (se il trasporto o la produzione dei certificati sono inclusi o meno nel prezzo) o ancora difformità nelle normative alle quali essere conformi. Devono, inoltre, essere valutate anche questioni quali la durata del periodo di fuori servizio dell'apparecchiatura sotto calibrazione. E' necessario un grande sforzo per assicurarsi che il fatto di non avere disponibile un importante apparato di test non impatti troppo pesantemente sul servizio che l'azienda fornisce ai propri clienti e sui ricavi in tal modo generati. Bisogna mettere a disposizione molto tempo e notevoli risorse umane per questo tipo di attività, cosa che è ben lontana dall'essere ideale. L'impiego di qualche tipo di pacchetto software gestionale a supporto dell'attività di calibrazione rappresenta, chiaramente, un vantaggio. Ricorrere allo sviluppo di un proprio software all'interno dell'azienda non è una prospettiva allettante, poiché sarebbe una soluzione dispendiosa in termini di tempo, sia per produrre il software, sia per mantenerlo. Risulta invece molto più vantaggioso legarsi ad un calibratore che possa offrire l'accesso ad un proprio software già ottimizzato per questo tipo di attività.
In conclusione, si può dire che la strategia di calibrazione è generalmente dettata solo dal costo percepito, rimanendo unicamente di responsabilità dell'Ufficio Acquisti dell'azienda, mentre i reparti tecnici della struttura, in molti casi, rimangono esclusi dalle valutazioni. Appaltando la calibrazione ad un fornitore esterno e con esperienza, si possono ottenere considerevoli vantaggi operativi. Ciò significa che un'azienda non è costretta a servirsi delle proprie risorse interne, che possono invece rimanere concentrate sulle attività principali dell'azienda stessa. Prima che un'azienda affidi ad una terza parte l'incarico di curare la calibrazione della propria strumentazione, si dovrebbe condurre una verifica scrupolosa per accertarsi che le capacità tecniche del fornitore prescelto siano all'altezza del compito, ma questo è solo l'inizio. In aggiunta a ciò, infatti, è fondamentale che l'azienda sia pienamente informata dell'esatta struttura dei costi da applicare e dei tempi di fuori-servizio che l'attività comporta - questi ultimi devono essere il più possibile corti e si dovrebbe anche accertare se, nel frattempo, possa essere fornito un apparato sostitutivo.