Green economy: mercato in standby o bolla finanziaria?

Focus sulla situazione del settore delle energie rinnovabili

  • Green economy: mercato in standby o bolla finanziaria?
    Green economy: mercato in standby o bolla finanziaria?

La fase di recessione che continua a colpire l'eurozona sembra destinata a non lasciare scampo neanche al settore delle energie rinnovabili, fino a qualche mese fa considerato ancora immune dagli effetti dell'impasse finanziaria globale.

Ci si chiede quanto tale situazione possa essere il frutto della sfavorevole congiuntura economica globale o piuttosto se il recente boom di eolico e solare non debba essere interpretato come l'ennesima bolla finanziaria di questo inizio secolo.

Secondo previsioni, la possibile fase recessiva del settore non dovrebbe comunque diffondersi in maniera generalizzata, ma focalizzarsi su quelle economie che più delle altre hanno investito nella green economy. Più che un reale arretramento, l'ipotesi maggiormente accreditata è che si vada incontro a una situazione di stallo dell'intero comparto. Tra le cause, l'eccessiva produzione delle aziende e i conseguenti tagli a sovvenzioni e incentivi operati da parte dei governi europei. I sintomi sono ben visibili: già nel 2011 cinque impianti del colosso danese di rotori eolici Vestas hanno fermato definitivamente la produzione - causando la perdita di 3 mila posti di lavoro - per delocalizzare in Spagna, dove il mercato di riferimento appare ancora in espansione.

Paradossale la situazione tedesca: qui i sussidi per le energie rinnovabili vengono addebitati ai consumatori direttamente sulla bolletta dell'elettricità. In più, il governo prospetta ulteriori aumenti al prezzo dell'energia dovuti proprio all'incremento del numero delle aziende che investono nelle rinnovabili, comportando una conseguente impennata dell'ammontare degli incentivi. Per frenare questo circolo vizioso, il governo ha così deciso di tagliare del 16% gli aiuti all'energia solare, al fine di disincentivare la speculazione.

Nonostante le circostanze apparentemente sfavorevoli, approfonditi studi di settore ipotizzano un aumento progressivo della domanda di energia eolica, che dovrebbe arrivare a coprire il 12% della fornitura globale di elettricità entro il 2020 e ben il 22% entro il 2030. Se questi dati fossero confermati, si potrebbe considerare quella attuale come una semplice fase di rallentamento passaggera, che non dovrebbe pregiudicare le prospettive di crescita del settore. 

 

Troverai il resto dell'articolo sul numero di settembre de Il Distributore Industriale