Dott. Wich, seconda edizione di SPS Italia e un successo ancora maggiore rispetto alla prima: vi aspettavate un risultato di questo tipo? Quali sono secondo lei i segreti di questo successo?
Le premesse di questa seconda edizione erano senz'altro buone: il numero di espositori, i metri quadri e i contatti con i visitatori, erano indicatori forti di un probabile successo. Ad onor del vero però la realtà è stata migliore delle aspettative. Il terremoto in Emilia e la situazione economica italiana perlomeno complicata, avrebbero potuto frenare il flusso dei visitatori che invece è stato quanto mai soddisfacente, toccando il secondo giorno punte veramente entusiasmanti. Non credo che esistano segreti, ma semplicemente tanto impegno, tanta professionalità e tanta trasparenza che hanno caratterizzato il nostro rapporto, prima di tutto con gli espositori e poi con il mercato. IEN: In un settore come quello industriale, in cui le fiere stanno a dir poco faticando, cosa fa si che SPS Italia si affermi come punto di riferimento e abbia una crescita reale? Non tutte le fiere stanno soffrendo, anzi posso affermare che proprio per le difficoltà che emergono nei vari mercati, il valore della fiera è stato riscoperto. Il problema quindi è la qualità della fiera, ovvero il concept che rappresenta. Se il mercato di riferimento è chiaro e la proposta è completa, i visitatori sono stimolati a venire in Fiera. Al contrario se la proposta è generalista o peggio ancora generica, allora la debacle è quasi annunciata. SPS è una fiera ben perimetrata con un merceologico ben definito che si rivolge a un mercato specifico e che offre una proposta tecnica per i tecnici. Abbiamo effettuato delle scelte e quindi sappiamo di essere una Fiera di nicchia, ma proprio per questo altamente specializzata. La verticalizzazione è uno dei motivi del nostro successo.
All'interno di una realtà mondiale come Messe Frankfurt, quale spazio sta acquisendo la realtà di SPS Italia?
Messe Frankfurt in qualità di primo Ente Fieristico a livello europeo, organizza moltissime fiere, sia nell'ambito B2C sia B2B. SPS è chiaramente una fiera B2B che come detto si rivolge a una nicchia specifica di mercato, quindi non è, né può diventare, una fiera da centinaia di migliaia di visitatori, ma non per questo è meno importante nel nostro panorama fieristico in quanto si rivolge a un settore trainante per quanto riguarda l'innovazione e la tecnologia, per questo ha e avrà una posizione preminente all'interno di Messe Frankfurt.
Quali sono le prospettive per il 2013?
Il risultato del 2012, ci incoraggia ulteriormente, e i piani per il 2013 ci vedono molto focalizzati sui visitatori. Desideriamo infatti poter contare su un sempre maggiore numero di utilizzatori finali, per questo stiamo valutando alcune nuove iniziative rivolte a loro. Le nostre aspettative sono quindi di consolidamento e di ulteriore miglioramento dei contenuti dei convegni e del numero di visitatori.
Dott.ssa Selva, il mix tra aspettative e timori della vigilia in vista della seconda edizione si è risolto in un grande successo: quale lavoro sta dietro a questo risultato?
Non è sufficiente un solo ingrediente per fare un buon cocktail e lo stesso vale per una fiera. Il successo di SPS Italia è il risultato di un impegno continuo, di molta promozione e di tanti incontri e di tante comunicazioni. Il successo deriva dalla fiducia che siamo riusciti a instaurare sia all'interno del nostro team, sia soprattutto con gli espositori. Adesso dobbiamo perseguire un clima di conoscenza e di fiducia con un sempre crescente numero di visitatori.
Crescita dello spazio espositivo, crescita del numero di espositori, crescita dei visitatori: SPS Italia si può definire la fiera più importante a livello industriale in Italia?
Ritengo che SPS Italia possa essere considerata la fiera di riferimento per l'automazione elettrica industriale. Noi siamo orientati all'automazione delle macchine e delle linee di produzione, questo vuol dire sensori, attuatori, controllori e movimentazione. Per questi ambiti applicativi riteniamo di poter rappresentare l'offerta e quindi di poter attrarre tutta la domanda.
Cosa vi ha spinto ad affiancare allo spazio espositivo dei momenti dedicati a Convegni e Workshop? Le aziende hanno risposto con entusiasmo a questa proposta?
Il format che prevede i Convegni Scientifici è per noi fondamentale perché permette di affrontare temi all'avanguardia che sono di massimo interesse per i costruttori di macchina e per gli End Users. La Fiera è certamente un momento di incontro fra domanda ed offerta, ma anche un'occasione di apprendimento. Le nuove tecnologie e le case history devono essere promosse e divulgate e noi cerchiamo di dare il nostro contributo in proposito.
La scelta di Parma sembra essere vincente: per il futuro intendete inserirvi anche in altri contesti geografici?
Parma è risultata molto ben gradita sia dagli espositori sia dai visitatori. Per il momento non abbiamo ragioni per pensare a un'altra sede.
Notevole è stato l'utilizzo dei social network durante la fiera: siete soddisfatti? Cosa vi ha spinto e come avete lavorato in questa direzione durante i giorni di esposizione?
Ormai non si può ignorare la forza comunicativa che offrono i social network soprattutto tra i giovani e noi crediamo che l'automazione sia di grande attrattività per le nuove generazioni di tecnici ed ingegneri e quindi abbiamo voluto usare il loro linguaggio. I riscontri sono stati indubbiamente positivi e sorprendentemente dinamici. Intendiamo focalizzare ancora di più la nostra presenza sui social network nei prossimi mesi. Ci può dare qualche anticipazione sulla terza edizione? Per SPS 2013 intendiamo rafforzare ulteriormente la nostra presenza sia allargando la base degli espositori, sia soprattutto puntando a un incremento dei visitatori programmando nuove iniziative che possano risultare di particolare attrazione per gli utilizzatori finali. I nuovi progetti sono in fase di messa a punto e saremo in grado di darne visibilità nelle prossime settimane.