Illuminazione industriale

aspetti progettuali per la sicurezza

  • 10 Febbraio 2011
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    Illuminazione industriale

Il recepimento delle varie leggi in materia di sicurezza sul lavoro ha sicuramente portato ad un incremento dell’illuminazione esterna in ambito industriale. Torri faro e proiettori sono stati installati nelle aree industriali al fine di rispettare i parametri della legge. Molto spesso però, il lavoro illuminotecnico ha portato negli anni alla realizzazione di centinaia di impianti che, pur rispettando i parametri di illuminazione richiesti per la sicurezza, sono altamente disperdenti e sovradimensionati. Un impianto che disperde luce costituisce da solo un problema di sicurezza per l’abbagliamento che può produrre. Inoltre aumenta il grado di inquinamento luminoso dell’area che, a seconda della regione in cui è ubicato l’impianto, può portare a problematiche legate al rispetto delle leggi regionali in materia di contenimento del fenomeno. Non ultimo, un impianto sovradimensionato, è energivoro: questo si traduce in un superfluo aumento dei costi per l’azienda.   Utilizzando le giuste tecnologie è possibile progettare impianti di illuminazione che rispettino in pieno le prescrizioni di legge sia per quanto riguarda le problematiche ambientali. Nello stesso tempo è possibile evitare il problema dell’abbagliamento (sia all’interno che all’esterno dell’area industriale). Un impianto correttamente progettato porta ad una diminuzione di energia richiesta, con conseguente diminuzione dei costi, essendo tutta la luce prodotta indirizzata dove serve e non dispersa. Nell’ottica di maggiore attenzione ambientale e riduzione dell’impronta ecologica, un impianto di illuminazione esterna correttamente realizzato è sicuramente un ottimo biglietto da visita ed un’ottima pubblicità per un’azienda che voglia essere competitiva di fronte alle nuove sfide ambientali che si presentano. Principali linee guida di progettazione Per l’azienda che voglia muoversi in questa direzione, si presentano due alternative: costruire un impianto nuovo oppure adeguare l’esistente, cambiando corpi illuminanti ed eventualmente installando dei regolatori di flusso. Spesso è anche possibile effettuare una semplice sostituzione delle lampade: si passa dal vecchio e dispendioso mercurio alle nuove e performanti lampade SAP (sodio ad alta pressione). Sia nel caso di installazione di un nuovo impianto, che di adeguamento di un impianto esistente, un impianto a norma correttamente progettato prevede:

  • utilizzo di corpi illuminanti full cut-off (FCO) e vetri piatti;
  • utilizzo di regolatori di flusso e/o telecontrollo;
  • scelta del tipo e della potenza della lampada;
  • ottimizzazione dei punti luce;
  • manutenzione programmata dell’impianto.

Nel seguito vengono date alcune indicazioni aggiuntive per ciascuno dei punti sopraelencati  Corpi illuminanti full cut-off Un corpo illuminante FCO ha un’emissione luminosa verso l’alto pari a zero (0,49 cd/klm a 90°) poiché la lampada si trova all’interno dell’ottica ed è quindi completamente schermata verso l’alto. Le moderne ottiche sono in grado di indirizzare la luce dove necessario, senza il bisogno di dover installare il corpo illuminante in verticale come spesso succedeva in passato.

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