Quale lo scenario attuale del mercato?
Osservando i dati presentati dal Ministero dello Sviluppo Economico, pubblicati a luglio 2018, si può notare come tra le 23.700 aziende prese in considerazione nel periodo ottobre 2017 - febbraio 2018, siano quelle di grandi dimensioni ad avere più ampiamente adottato tecnologie abilitanti per l’Industria 4.0. Infatti, sono oltre il 47% le imprese, con oltre 250 dipendenti che hanno deciso di ricorrere alle smart technology, la percentuale scende al 35,5% per le realtà che impiegano tra i 50 e i 249 addetti, fino a passare al 18,4% per le aziende con un numero di collaboratori compreso tra 10 e 49 e all’8,4% per le PMI che occupano meno di 10 persone.
Analizzando il mercato, il trend appare invariato anche per i progetti per il biennio 2019-2020. Secondo i dati dell’indagine IDC il 22% delle Grandi imprese e il 23% delle Medie imprese hanno in cantiere o già programmato interventi connessi all’Industria 4.0. Infine, le Piccole imprese mostrano segnali positivi, in quanto il 9% ha in corso o in previsione investimenti per il biennio ed un ulteriore 8% li sta pianificando per il prossimo futuro.
Quali sono le misure governative che accompagneranno la trasformazione digitale delle PMI?
I dati rilevati dal Mise evidenziano come tra il 2017 e il 2018, le imprese hanno beneficiato in prevalenza delle seguenti agevolazioni: del Superammortamento e dell’Iperammortamento, (36,8% tra le imprese 4.0) del Credito di Imposta per le spese in R&S (17,0%) della nuova Sabatini (19,8%) e dei fondi di garanzia (11,3 %). In virtù del riscontro positivo degli anni scorsi anche quest’anno è stato confermato l’Iperammortamento per gli investimenti in beni strumentali in ambito 4.0, la cui applicazione sarà nella misura del 170% fino a 2,5 milioni di euro, del 100% tra i +2,5 e i 10 milioni di euro e del 50% tra i +10 e i 20 milioni di euro. Importante anche il Credito di imposta per ricerca e sviluppo che consente un’agevolazione di massimo 10 milioni di euro. L’aliquota è fissata al 50% per la spesa del personale direttamente impiegato nel settore R&D e per i costi sostenuti per la ricerca svolta da atenei, enti equiparati, start-up e PMI innovative. L’aliquota sarà del 25% per i costi del personale per lavoratori autonomi e collaboratori e per le spese di ricerca affidate a soggetti diversi da quelli sopracitati. Infine, è stato predisposto un rifinanziamento della Nuova Sabatini per 480 milioni di euro per l’acquisto o l’acquisizione in leasing di macchinari, attrezzature, impianti, beni strumentali ad uso produttivo e hardware, software e tecnologie digitali. Ulteriore novità di quest’anno sono gli otto Competence Center, creati attraverso partnership pubblico-privata tra Università, Centri di Ricerca ed Imprese che avranno l'obiettivo di guidare le PMI nell'adozione di tecnologie abilitanti e nella formazione delle risorse, in ambito 4.0.
Quale approccio rileva LAPP nelle aziende rispetto al tema Industria 4.0?
Gli End User si stanno orientando a rinnovare gli impianti, adottare software evoluti per il monitoraggio, così come ad investire in automazione e nell’analisi dei dati. Si parte, infatti, dai macchinari per favorire la trasformazione dei core process delle imprese. Il loro rinnovo o sostituzione ne permette la connessione in rete, il monitoraggio in tempo reale e da remoto e l’abilitazione di una graduale convergenza tra fisico e virtuale. Abbiamo anche rilevato l’esistenza di fattori che ne frenano l’evoluzione come la conoscenza limitata delle tecnologie disponibili e la necessità di formare adeguatamente il personale qualificato per coglierne appieno le potenzialità.
Come si posiziona LAPP in termini di offerta sul mercato in ottica 4.0?
LAPP si posiziona sul mercato puntando sulla consulenza e il supporto su un’ampia gamma di soluzioni per la comunicazione industriale (sistemi bus e Ethernet) e per applicazioni 4.0.