Avvicinandosi il XXIV Congresso Nazionale dell'AIMAN "Manutenzione & Sostenibilità", che si terrà il 20-21 Novembre a Firenze presso il Learning Center della General Electric, la redazione di Manutenzione Tecnica e Managenent ha ospitato il Presidente dell'AIMAN Franco Santini, che è anche Chairman del Tecnical Committee 319 Maintenance del CEN e il Segretario Generale e Past President Francesco Cangialosi, che è anche il Presidente della Commissione UNI sulla Manutenzione. Abbiamo chiesto la loro opinione sulle più attuali tematiche.
Domanda: Ing. Santini, un tema di grande attualità oggi è quello legato alla sostenibilità, come la manutenzione si rapporta con questo ambito?
Santini: La manutenzione si rapporta da anni con il tema della sostenibilità, il cui concetto e relativi criteri sono stati formalizzati già dal 1987 (vedi fig.1 dalle Nazioni Unite) e quindi non sono nuovi. Ricercare ed implementare con equilibrio il "realizzabile" adottando le soluzioni più consone e più bilanciate con una visione di medio periodo è sempre stata la finalità del Manutentore che, con la sua operatività ed organizzazione persegue proprio i capisaldi della sostenibilità. Ovviamente il percorso per ottenere uno sviluppo diffuso realmente sostenibile, come precisa il rapporto Brundtland del 1987, equo, vivibile e realizzabile, richiede un'ampia diffusione della cultura industriale ed un approccio manageriale più maturo e completo in cui ogni cittadino deve poter dare il suo contributo.
Domanda: Che cosa significa fare manutenzione oggi? E quali sono le strategie in ambito manutentivo?
Cangialosi: Bisogna distinguere tra manutenzione e riparazione. Ricordo la definizione di manutenzione del CEN/UNI: "Combinazione di tutte le azioni tecniche, amministrative e gestionali, durante il ciclo di vita di un'entità, volte a mantenerla o riportarla in uno stato in cui possa eseguire la funzione richiesta". La manutenzione salvaguarda il valore del bene e la sua sicurezza attiva e passiva, garantendo il rispetto delle leggi e delle norme vigenti.
Santini: Quando parliamo di manutenzione in termini manageriali dobbiamo distinguere per ogni azienda in quale momento delle varie fasi evolutive organizzative si trova, in modo da applicare le tecnologie e le metodologie più adeguate e proficue (vedi fig. 2). Con la crescita della cultura, l'apprezzamento dei Valori Sociali ed Ambientali e la necessità di essere più competitivi, la manutenzione si è profondamente sviluppata.
Siamo passati dalla ricerca della massima efficacia quando si correva dietro ai guasti con la Manutenzione Reattiva, agli sforzi della Manutenzione Razionalizzata per rendere gli interventi più efficienti dimensionando opportunamente le risorse, per giungere alla Manutenzione Proattiva degli anni '80, quando il management ha introdotto su vasta scala nella manutenzione i concetti di miglioramento continuo ed innovazione. Ovviamente c'è ancora tanta strada da compiere sulla via della eccellenza. La Manutenzione Evoluta con la sua attività cura tutto il periodo di vita di un impianto, se ne occupa nella fase di progettazione, durante l' installazione per tutto l'esercizio, sino alla sua alienazione e resta quindi una funzione di primaria importanza in ogni azienda che si avvalga o debba gestire beni fisici. ("UNI 11454:2012 La manutenzione nella progettazione") Questi concetti si armonizzano molto bene con il "Phisical Asset Management", di cui la manutenzione applicata in modo più completo e diffuso è parte considerevole.
Oggi le aziende più progredite utilizzano la Manutenzione Tecnologica ed Informatica, operando con i metodi più avanzati della ingegneria e della informatica per analizzare i rischi di incidenti e di perdite, per generare più valore aggiunto integrando le attività di manutenzione in modo sempre più trasversale e completo grazie all'Information Comunication Technology, per conseguire in altre parole una Manutenzione Integrata e Interfunzionale. In ogni caso è opportuno ricordare che da qualunque stadio evolutivo si parta lo sviluppo della disciplina Manutenzione adottando metodologie e tecniche innovative può generare un valore aggiunto non trascurabile sia nel ridurre il costo di trasformazione,sia nell'estensione della vita dei beni fisici che favorisce la crescita dell'azienda.
Cangialosi: L'analisi dei rischi è necessaria anche per definire le politiche di manutenzione; queste non devono essere soltanto coerenti con le esigenze economiche/finanziarie, ma devono tener conto del rischio economico (perdita di produzione, indisponibilità del bene, perdita di qualità) e devono assicurare il rispetto della sicurezza, della salute e dell'ambiente. L'analisi del rischio indica il tipo di manutenzione da adottare. Non si può andare, ad esempio, con tutti i beni "a rottura"; lo si può fare solo con beni o componenti che non influenzino la disponibilità del bene e non mettano a rischio la salute la sicurezza e l'ambiente.
Domanda: Quali sono le principali linee di sviluppo dell'AIMAN?
Santini: Le linee principali di sviluppo che l'AIMAN persegue sono tre:
- 1. La divulgazione della Manutenzione come generatrice di Valori Aggiunti e di fattori di Competitività;
- 2. La internazionalizzazione dei principi e criteri del management della manutenzione e gestione delle attività in modo che si parli sempre più un linguaggio comune utilizzando le norme italiane ed europee. È sufficiente guardare l'evoluzione della manutenzione (fig.2.) per evidenziare come i modelli più avanzati definiti "manutenzione evoluta", "tecnologica ed informatica", "integrata ed interfunzionale" siano concetti spesso non chiari e poco applicati per molte realtà operative non solo in Italia ma anche all'estero. Molti aspetti della manutenzione sono ancora non normati e non sufficientemente divulgati, perché richiedono tempo ed applicazioni organizzative e tecnologiche che si ritiene erroneamente non generino ritorni economici adeguati. Ricordo che un recente studio internazionale dimostra che utilizzando le norme si ottengono benefici indotti intorno al 5% del costo di trasformazione industriale. Per questo siamo da anni molto attivi nella definizione ed elaborazione delle Norme UNI sulla Manutenzione sia in Italia che a livello Europeo nel CEN Comitato Europeo di Normalizzazione TC 319 Maintenance che presidiamo.
- 3. Lo sviluppo professionale del personale di manutenzione a tutti i livelli. Da ottobre effettueremo corsi dedicati al personale di manutenzione, progettati secondo la norma UNI 11420 : 2011 Qualifica del Personale di Manutenzione, che ha definito i percorsi formativi di quattro figure professionali fondamentali:
- Livello 3 Responsabile di Funzione/ Servizio di Manutenzione
- Livello 2 A Supervisore dei Lavori
- Livello 2B Ingegnere di manutenzione
- Livello 1 Specialista di manutenzione Preposto e/o Operativo
Effettueremo questi corsi con Aias Academy istituto dell'AIAS, (Associazione professionale italiana ambiente e sicurezza ) in modo da avere i migliori docenti esperti sulla sicurezza.
Potrai trovare il resto dell'intervista nel numero di settembre di Manutenzione