La forza di un gruppo giovane per vincere le sfide della Distribuzione Industriale

Intervista esclusiva al management di Casa del Cuscinetto Colombo a Tortona (AL)

  • 22 Dicembre 2020
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  • Da sinistra a destra: Davide Zanardi – IT Manager; Marco Brandolini – Vendite; Chiara Zanardi – Risorse Umane; Tommaso Colombo – Logistica
    Da sinistra a destra: Davide Zanardi – IT Manager; Marco Brandolini – Vendite; Chiara Zanardi – Risorse Umane; Tommaso Colombo – Logistica
  • Casa del Cuscinetto di G. Colombo fu fondata nel 1972, quando Giovanni Colombo decise di aprire con due soci una piccola rivendita di cuscinetti a Tortona. La sede si trova oggi all’indirizzo Strada Statale per Voghera 20 - 15057 Tortona (AL)
    Casa del Cuscinetto di G. Colombo fu fondata nel 1972, quando Giovanni Colombo decise di aprire con due soci una piccola rivendita di cuscinetti a Tortona. La sede si trova oggi all’indirizzo Strada Statale per Voghera 20 - 15057 Tortona (AL)
  • L’azienda dispone oggi di oltre 43.000 articoli disponibili a magazzino che spaziano dalla trasmissione lineare a quella a cinghia e a catena, dall’oleodinamica alla lubrificazione, dalle materie plastiche all’utensileria
    L’azienda dispone oggi di oltre 43.000 articoli disponibili a magazzino che spaziano dalla trasmissione lineare a quella a cinghia e a catena, dall’oleodinamica alla lubrificazione, dalle materie plastiche all’utensileria
  • Casa del Cuscinetto di G. Colombo effettua personalizzazioni degli imballi, corsi di formazione anche in house e supporto al cliente sia nella preparazione di documenti per le esportazioni sia negli studi di fattibilità delle applicazioni
    Casa del Cuscinetto di G. Colombo effettua personalizzazioni degli imballi, corsi di formazione anche in house e supporto al cliente sia nella preparazione di documenti per le esportazioni sia negli studi di fattibilità delle applicazioni

Chiara e Davide Zanardi, Marco Brandolini e Tommaso Colombo compongono la futura dirigenza di Casa del Cuscinetto Colombo, un’azienda dinamica e attenta alle nuove opportunità del mercato, nella quale la voglia di crescere e svilupparsi emerge con forza pur senza trascurare i solidi legami col territorio e con le origini dell’attività, pronta a tagliare nel 2022 l’importante traguardo dei 50 anni.

Ci può raccontare brevemente la storia di Casa del Cuscinetto Colombo e i passi fondamentali che le hanno permesso di avvicinarsi al traguardo del mezzo secolo di attività?

(Chiara Zanardi – HR). La nostra storia inizia nel 1972, quando nostro nonno Giovanni Colombo decise di aprire con due soci una piccola rivendita di cuscinetti a Tortona. In quegli anni il mercato stava conoscendo una forte fase espansiva e questo risultò particolarmente favorevole a un’azienda giovane che stava cercando di affermarsi sul territorio. Vedendo le grandi potenzialità del settore e mosso dal forte spirito imprenditoriale che lo ha sempre contraddistinto, Giovanni decise di rilevare le quote dei soci e di avviare un processo di ampliamento dell’impresa coinvolgendo i propri figli. Presto gli spazi del negozio non risultarono più sufficienti a sostenere il carico di lavoro che si stava costituendo e quindi, tra la fine degli anni Ottanta e i primi anni Novanta, l’azienda conobbe un notevole sviluppo sia da un punto di vista territoriale, con l’apertura di due nuovi punti vendita ad Alessandria e Vigevano, sia da un punto di vista logistico, con lo spostamento della sede di Tortona nel fabbricato in cui ci troviamo attualmente. Il nuovo capannone, offrendo spazi di stoccaggio assai più ampi, permise non solo di potenziare lo stock degli articoli già trattati, ma diede la possibilità di introdurre nuove gamme di prodotti, come il comparto delle tenute e la movimentazione lineare. Un momento particolarmente complesso della nostra storia è stato senza dubbio il 2003. In quell’anno, infatti, è venuto a mancare nostro nonno e ciò ha rappresentato una perdita estremamente dolorosa sia a livello personale che dell’impresa, con l’azienda che vide scomparire il proprio fondatore e la propria guida mentre ci si trovava nella delicata fase di un passaggio generazionale e nel momento in cui, con l’entrata in vigore dell’euro e l’apertura dei confini nazionali, gli scenari competitivi stavano mutando ra pidamente. Credo che questo sia stato uno dei momenti in cui l’essere un’azienda familiare ha costituito più che mai un punto di forza, grazie ai nostri genitori che, lavorando duramente e in modo coeso, sono riusciti a trasformare queste criticità in opportunità di sviluppo del business. Questo processo di crescita porta all’inaugurazione della nostra terza filiale a Canelli e, nonostante la crisi economica del 2009, al raddoppio della dimensione aziendale, sia in termini di addetti che di fatturato. Oggi, ormai prossimi al nostro cinquantesimo anniversario, noi come nuova generazione ci siamo progressivamente inseriti in azienda e ci stiamo impegnando ad affrontare le sfide che il mercato ci propone e che, volendo essere onesti, questo 2020 non ha fatto sicuramente mancare.

Cuscinetti volventi, movimentazioni lineari, organi di trasmissione e oleodinamica, la vostra offerta si sviluppa su vari settori. Quali sono i prodotti principali da voi distribuiti e a quali mercati vi rivolgete in particolare?

(Marco Brandolini – Vendite). La CDC Colombo nasce come rivendita di ricambi e, nello specifico, di cuscinetti. Questo è sempre stato e costituisce tutt’ora il nostro core business, supportati dal fatto di essere distributori ufficiali Schaeffler da oltre 40 anni. Nel tempo, tuttavia, abbiamo introdotto molteplici novità e ampliato notevolmente la nostra gamma di prodotti, arrivando oggi a oltre 43.000 articoli disponibili a magazzino che spaziano dalla trasmissione lineare a quella a cinghia e a catena, dall’oleodinamica alla lubrificazione, dalle materie plastiche all’utensileria. Un punto importante del nostro approccio commerciale è sempre stato quello di ricercare attivamente nuovi partner in grado di fornirci prodotti nuovi e di qualità, senza temere di uscire dalla nostra routine di vendita. La sfida che cerchiamo sempre di porci è quella di ampliare i nostri orizzonti sui prodotti che gestiamo, accrescendo costantemente il nostro know-how e andando ad arricchire la nostra offerta ai clienti. Per quanto riguarda il nostro mercato di riferimento, ci rivolgiamo primariamente a quello italiano, con un focus specifico sulla zona nord-ovest dell’Italia a cui siamo da sempre legati a livello territoriale. Ovviamente grazie agli attuali servizi di spedizione possiamo raggiungere facilmente tutto il territorio nazionale in 24/48h.

Com’è strutturata la vostra clientela e qual è il vostro target di riferimento? Operate più con gli OEM o con la manutenzione?

(Marco Brandolini – Vendite). Per quanto riguarda la segmentazione della clientela, direi che operiamo abbastanza omogeneamente sia con produttori diretti che con manutentori e occupiamo una posizione consolidata di fornitore anche per il mercato della sub-distribuzione. Nel comparto OEM abbiamo un parco clienti decisamente diversificato, che spazia da grandi impianti a piccole imprese artigiane e la cui produzione ricade nei settori più disparati, dal tessile all’alimentare, dal packaging alla meccanica di precisione, finanche al navale. Questa varietà ci richiede di mantenere un buon livello di flessibilità nel nostro operato, per poter soddisfare agilmente le diverse esigenze di servizio che possono emergere nei rapporti con realtà produttive così eterogenee. Le nostre elevate disponibilità di magazzino ci permettono, d’altro canto, un’evasione particolarmente rapida degli ordini, rispondendo efficacemente anche al mondo della piccola e grande manutenzione, per le quali la velocità di approvvigionamento rappresenta un requisito chiave per lo svolgimento della loro operatività quotidiana e, di conseguenza, per la scelta del fornitore.

Oggi il mondo della distribuzione industriale non vive più solo di semplice attività di vendita ma anche di servizio al cliente. È così anche per voi? Quali servizi su misura per il cliente offrite?

(Tommaso Colombo – Logistica). Per noi, come per le altre realtà distributive, la qualità del servizio offerto è centrale per il nostro posizionamento sul mercato. Probabilmente, per una realtà come la nostra, è ancor più importante saper offrire un servizio puntuale e dedicato alle svariate necessità che la clientela presenta, dal momento che i nostri competitor di riferimento stanno diventando realtà sempre più multinazionali, con i relativi benefici commerciali che al contrario una PMI come la nostra ottiene con maggiore difficoltà. Al momento effettuiamo alcuni servizi di officina interni, con l’intento di ampliare nel prossimo futuro la proposta, e ci appoggiamo a realtà esterne per le lavorazioni specialistiche che non possiamo effettuare in prima persona. Oltre a questo, effettuiamo su richiesta delle per sonalizzazioni degli imballi e un servizio di supporto al cliente per la preparazione di documenti per le esportazioni, tematica che negli ultimi anni sta diventando sempre più rilevante. Infine, in stretta collaborazione con alcuni nostri fornitori, offriamo ai clienti la possibilità di beneficiare di corsi di formazione anche in house, di supporto negli studi di fattibilità delle applicazioni, della realizzazione di prodotti su misura e di un’assistenza post-vendita on site.

Nel 2008 avete inaugurato il “Living Green Project”, un’iniziativa finalizzata a minimizzare l’impatto ambientale della società. Ce ne può parlare?

(Davide Zanardi – IT). Il Living Green Project nasce come una iniziativa interna e trasversale a tutta l’azienda, con lo scopo di raggruppare in un progetto organico tutte le singole attività che abbiamo avviato per ridurre il nostro impatto ambientale e migliorare l’eco-sostenibilità dei nostri processi. È stato inaugurato con la realizzazione di un impianto fotovoltaico per l’autoconsumo presso la sede di Tortona e con l’introduzione di una attenta politica di riciclaggio, per poi espandersi negli anni con nuove idee, come la riconversione degli imballi in ingresso in materiale per il confezionamento. Siamo contenti del fatto che, nonostante le complessità di questo 2020, le nostre iniziative siano comunque proseguite. A maggio abbiamo finalmente introdotto il primo automezzo completamente elettrico nel parco auto aziendale e questo mese, con l’avvio della partecipazione al progetto PrintReleaf, abbiamo iniziato a sostenere un’opera di riforestazione a copertura del consumo cartaceo dell’azienda. Devo dire che, seppur nel nostro piccolo, siamo molto orgogliosi di quanto abbiamo fatto fino ad oggi, perché credo sia la dimostrazione di quanto l’osservare l’operatività quotidiana e l’attuare cambiamenti anche minimi, senza particolari impatti sui processi e sui costi aziendali, possa comunque produrre importanti miglioramenti a livello di sostenibilità, anche all’interno di una realtà non direttamente produttrice come la nostra.

Qual è a suo parere il futuro del Distributore Industriale come attore della catena del valore? Come si dovrà evolvere secondo lei per rispondere ai cambiamenti del mercato, specie con le incognite che si prospettano nel 2021?

(Davide Zanardi – IT). Personalmente credo che quello del Distributore industriale sia, e possa continuare a essere, un ruolo rilevante all’interno della filiera produttiva, a patto che venga attuato un processo di evoluzione della nostra figura. Partendo dal presupposto che una mera politica di pricing non può essere una soluzione sostenibile nel lungo periodo, anche a fronte del progressivo accorpamento dei player in atto nel nostro mercato, penso che il futuro della distribuzione debba fondarsi su velocità, competenza, completezza di gamma e flessibilità del servizio. In un mondo globalizzato e sempre connesso, il Distributore Industriale può rimanere competitivo sul mercato se diventa un punto di riferimento per il cliente, fidelizzandolo e proponendosi come un fornitore multi-articolo capace di offrire quell’elevato livello di competenza tecnica non riscontrabile nella grande distribuzione generica. Ritengo però che la velocità e la flessibilità del servizio, a cui i clienti sono sempre più abituati anche a fronte delle loro esperienze di acquisto private, siano ormai dei tasselli imprescindibili, che hanno perso la propria valenza di tratti distintivi dell’impresa divenendo, invece, un requisito minimo a cui aderire per allinearsi a quello che è ormai percepito come il nuovo standard.

Quali sono invece i progetti in cantiere per Casa del Cuscinetto Colombo?

(Tommaso Colombo – Logistica). I progetti sono quello che di sicuro non ci manca in questo momento. Siamo alle prese con una serie di novità che ci stanno impegnando molto e che, nel giro di qualche anno, porteranno numerosi cambiamenti alla nostra realtà. Da quando noi quattro abbiamo ufficializzato il nostro ingresso in azienda, la pianificazione per il futuro è stata notevole e, anche se come tutti siamo stati un po’ ral lentati dal Covid, alla fine del 2019 abbiamo avviato la ristrutturazione di un capannone che diventerà la nuova sede aziendale della CDC. Non ci siamo allontanati molto dalla nostra posizione attuale, così da mantenere l’identità territoriale che ci contraddistingue, ma la nuova struttura ci permetterà di introdurre caratteristiche innovative sia dal punto di vista degli uffici che della logistica. Il lavoro di magazzino si sposterà su una superficie di circa 5.000 mq, permettendoci di rivedere le nostre politiche di stoccaggio del materiale e di introdurre nuove metodologie che strizzino l’occhio all’Industria 4.0. Questi spazi ci permetteranno inoltre di migliorare e incrementare le lavorazioni, nonché di organizzarci più facilmente quando avvieremo la costruzione dell’e-commerce. Con il trasferimento stiamo pianificando anche l’introduzione di processi interni più snelli, in modo da ottimizzare il nostro lavoro quotidiano per poter sfruttare appieno le modalità di lavoro agile che le nuove tecnologie ci offrono, perché mai come quest’anno abbiamo visto quanto l’essere pronti a poter lavorare anche al di fuori della struttura aziendale sia fondamentale per il successo di qualunque società.

Infine la nostra domanda di rito: cosa significa per Casa del Cuscinetto Colombo “fare Distribuzione Industriale”?

(Chiara Zanardi – HR). Per quanto mi riguarda direi che fare distribuzione industriale è sinonimo di curiosità: noi, ad esempio, siamo persone che provengono da studi ed esperienze lavorative differenti e che oggi si stanno dedicando a un ambito merceologico molto complesso anche solo per la grandissima varietà dei prodotti. Avere ogni giorno la possibilità di imparare qualcosa di nuovo e di accrescere le nostre competenze del settore, toccando con mano ciò che vendiamo è molto stimolante, soprattutto alla nostra età. Oltre a questo, credo di parlare a nome di tutti e quattro quando dico che per noi “fare distribuzione” ha un significato sentimentale: è un mondo in cui siamo nati e cresciuti perché fin da piccoli la CDC è stata come una succursale delle nostre case. Abbiamo vissuto in prima persona la passione di nostro nonno e l’impegno dei nostri genitori, e oggi siamo orgogliosi di poter proseguire questo percorso, innovandoci ma mantenendo quelle caratteristiche di azienda familiare che ci distinguono dai grandi competitors.

Alessandro Ariu
a.ariu@tim-europe.com