La gestione manutentiva delle reti idriche

L'esperienza di Acque Veronesi nella pianificazione degli interventi sull'acquedotto veneto

  • 29 Gennaio 2013
  • 289 views
  • La mappa dei comuni gestiti da Acque Veronesi Scarl
    La mappa dei comuni gestiti da Acque Veronesi Scarl
  • Uno dei serbatoi utilizzati per lo stoccaggio dell'acqua
    Uno dei serbatoi utilizzati per lo stoccaggio dell'acqua
  • Nuovo sistema di diffusione dell'aria del depuratore Città di Verona
    Nuovo sistema di diffusione dell'aria del depuratore Città di Verona

Acque Veronesi è una società consortile a responsabilità limitata i cui soci sono 73 Comuni della Provincia di Verona incluso il capoluogo. È stata costituita nel 2006 allo scopo di ottenere in via diretta l’affidamento della gestione del Servizio Idrico Integrato nell’Ambito Territoriale Ottimale Veronese per l’area Veronese e l’attività di gestione è iniziata il 1°Marzo 2007. Il territorio gestito è stato diviso in tre distretti operativi e gli abitanti residenti sono in totale più di 793.000.

Gli impianti in servizio sono più di 1800 suddivisi in campi pozzi, sorgenti, impianti di depurazione ecc. e le lunghezze delle reti servite sono di circa 5100 km per l’acquedotto e 2400 km per la rete fognaria. Le realtà gestionali esistenti prima della nascita di Acque Veronesi erano molto diverse tra loro; nel territorio erano presenti, infatti, sia gestioni comunali che società nate allo scopo di gestire il servizio idrico, da solo o insieme ad altri servizi come la gestione dei rifiuti urbani o dell’energia elettrica, per cui anche l’organizzazione della manutenzione seguiva logiche diverse.

L’iniziale obiettivo intrapreso da Acque Veronesi è stato quindi quello di uniformare il modus operandi dell’azienda in tutti i settori; in particolare si è dovuto avviare, nell’ambito operativo degli impianti e delle reti, un processo di unificazione prima dell’organizzazione della gestione e poi dell’organizzazione della manutenzione, processo tuttora in atto.

Con quest’ultimo scopo, nel 2009 è stato formalizzato il reparto di Ingegneria di Manutenzione all’interno dell’area Ingegneria di Processo. In Acque Veronesi il ruolo dell’IdM è più ampio rispetto al consueto giacché ha mantenuto il compito di perseguire e mantenere l’uniformità della gestione e il coordinamento operativo tra i vari distretti territoriali; attraverso l’Ingegneria di Processo, poi, fa da collegamento tra l’unità operativa e altre funzioni aziendali, come la Direzione Tecnica e la Pianificazione e Sviluppo per le proposte di intervento.

All’interno dell’IdM sono presenti, inoltre, due reparti operativi specialistici per la ricerca perdite della rete acquedottistica e per le verifiche tecniche delle reti fognarie.

Lo sviluppo dell’organizzazione della manutenzione è iniziato dalla necessaria individuazione degli stati di consistenza degli impianti poiché le informazioni trasmesse dalle precedenti gestioni erano incomplete o non aggiornate. Le informazioni sono state strutturate in un equipment tree a cinque livelli con l’utilizzo di un database sviluppato internamente.

A oggi gli elementi soggetti a manutenzione recensiti sono circa 18.000 ma l’attività ricognitiva non è ancora completata. Per progettare il piano di manutenzione dei singoli impianti si è associato a ogni elemento un livello di criticità che fosse in grado di far decidere la strategia manutentiva adeguata. Il livello di criticità è stato scelto valutando gli effetti di un eventuale guasto su diversi fattori: sicurezza del personale e di eventuali terzi, ricadute sull’ambiente, sulla qualità e produzione, continuità di servizio richiesta all’apparecchiatura, frequenza e costo dell’evento di guasto.

L’attribuzione della criticità e la redazione del piano di manutenzione degli impianti, gestiti sempre dal database interno, è stato sviluppato dal responsabile dell’impianto affiancato dall’IdM e, in seguito all’entrata in esercizio, rivisto e migliorato.

La gestione della manutenzione correttiva è effettuata tramite Ordini di Lavoro che vengono anch’essi gestiti dal DB e quindi anche questi dati sono utilizzabili per effettuare analisi dei guasti ed elaborazioni di indici prestazionali. Oggi è in fase di sviluppo l’implementazione del modulo PM di SAP che andrà a sostituire il database in uso in modo da poter interfacciare gli altri sistemi informatici aziendali e per effettuare una rendicontazione delle attività di manutenzione.

 

 

Clicca QUI per leggere il resto dell'articolo