Sentiamo spesso dire che il mondo è diventato piccolo e che le distanze chilometriche si sono azzerate grazie a comodi e a volte economici voli aerei che in poche ore ci portano comodamente da una città ad un'altra. Nello stesso modo anche la distanza tra persone sta diminuendo ed entrare in contatto con i nostri simili è diventato molto più semplice e veloce.
Il mondo dei Social Network sta trasformando ulteriormente le relazioni accelerando un processo iniziato negli anni Sessanta del secolo scorso.
Quanto ci vuole oggi per raggiungere e comunicare con una persona che abita in un altro continente e che non conosciamo affatto?
Breve storia della teoria del mondo piccolo
Il pacco
Nel 1967 lo psicologo americano Stanley Milgram selezionò, in modo casuale, un gruppo di statunitensi del Midwest e chiese loro di spedire un pacchetto a un estraneo che abitava nel Massachusetts, a diverse migliaia di chilometri di distanza. Ognuno di essi conosceva il nome del destinatario, il suo lavoro e l’area in cui risiedeva, ma non l'indirizzo preciso. Fu quindi chiesto a ciascuno dei partecipanti all'esperimento di spedire il proprio pacchetto a una persona da loro conosciuta, che, a loro giudizio, poteva avere la maggiore probabilità di conoscere il destinatario finale dell’esperimento. Quella persona avrebbe fatto lo stesso, e così via, di mano in mano fino a che il pacchetto non fosse stato consegnato al destinatario finale.
Lo psicologo si aspettava che il completamento della catena avrebbe richiesto non meno di un centinaio di passaggi invece con grande sorpresa i pacchetti per giungere al destinatario richiesero in media solo tra i cinque e i sette passaggi. L'esperimento del professor Stanley Milgram fu pubblicato sulla rivista scientifica Psychology Today e dall'articolo nacque l'espressione "Sei gradi di separazione".
Esordi di internet
Più di 30 anni dopo, nel 2001, Duncan Watts, professore della Columbia University, ricreò l'esperimento di Milgram su internet. Watts usò un messaggio e-mail come "pacco" che doveva essere consegnato da 48.000 differenti persone, residenti in 157 Stati diversi, nei confronti di 19 obiettivi. Dall'analisi dei dati Watts riscontrò che il numero medio di passaggi era effettivamente sei e pubblicò i risulati su Science nel 2003. La ricerca di Watts e l'avvento dell'era del computer permisero l'applicazione della teoria dei sei gradi di separazione anche ad aree differenti, tra cui l'analisi delle reti informatiche ed elettriche, la trasmissione delle malattie, la teoria dei grafi, le telecomunicazioni.
I primi Social
Nel 2006 due ricercatori di Microsoft, sfruttando i log delle conversazioni attraverso Messenger, ricavarono che fra due utenti del programma vi sono in media 6,6 gradi di separazione. Nello stesso anno, un’inchiesta della nota rete televisiva americana ABC dimostrò che lo status socioeconomico dei bersagli non influisce in alcun modo sul numero dei gradi di separazione. L'ABC incaricò una nota giornalista newyorkese di mettersi in contatto con un ex pugile disoccupato ed essa ci riuscì nei canonici sei passaggi. All'ex pugile fu chiesto di contattare una nota ballerina, riuscì a fare meglio della cronista arrivando alla destinataria in soli cinque passaggi.
Era di Facebook
Nel 2011 un gruppo di informatici dell'Università degli studi di Milano, in collaborazione con due informatici di Facebook, effettuò un esperimento su scala mondiale per calcolare il grado di separazione tra tutte le coppie di individui presenti sul social network. La media dei contatti utili per arrivare ad un utente sconosciuto risultò drasticamente diminuita rispetto all'esito dell'esperimento di Milgram, i gradi di separazione riscontrati furono 3,74 e il 92% delle coppie era separato da non più di 4 gradi.
Tuttavia il dato non è rappresentativo delle relazioni di amicizia nella vita reale, dato che molti utenti di Facebook annoverano tra gli "amici" persone che non conoscono affatto.
Una modalità più ludica di affrontare l’argomento dei gradi di separazione è quella nota come Bacon Number e fa riferimento a Kevin Bacon. L’attore americano avendo partecipato a centinaia di film e telefilm conosce ed è in grado quindi di mettere in contatto con un numero enorme di attori e registi. A Hollywood si dice che chi conosce Kevin conosce tutti.
Divertitevi a calcolare quanti gradi di separazione ci sono tra voi e l’ex presidente americano Barack Obama, quanto siete distanti da Monica Bellucci o da Brad Pitt. Resterete sorpresi nel costatare che siete molto più vicini di quanto immaginavate.
Sicuramente conoscete un amico che conosce un amico che conosce una persona che vi può presentare al famoso personaggio.
Gli studi della teoria del mondo piccolo e delle sue positive implicazioni con le nostre attività professionali ci rendono più consapevoli delle enormi potenzialità che il futuro ci riserva togliendoci qualche alibi sulle difficoltà di espandere il nostro mercato e la nostra rete di contatti.
Tra noi e il nostro obiettivo, per quanto lontano possa sembrare, ci sono solo cinque o sei persone probabilmente ben disposte a farci da ambasciatrici volontarie.
Possiamo concludere che oggi è molto più semplice e immediato entrare in contatto con un cliente potenziale, un fornitore, un’azienda alla quale vogliamo proporre i nostri prodotti e servizi, come al solito basta avere il coraggio, la perseveranza e la creatività di agire rischiando qualche brutta figura.
Antonio Zanaboni
Trainer e Coach
coach.libra@gmail.com