Terminerà entro il 2015 il processo di revisione della serie di norme dei Sistemi di Gestione per la Qualità e in particolare la norma ISO 9001.
Lo stesso dicasi per la revisione della norma dei Sistemi di Gestione dell’Ambiente ISO 14001 che si completerà anch’essa nel corso dell’anno corrente mentre la revisione dei Sistemi di Gestione per la Salute e Sicurezza del lavoro (ex OHSAS 18001) terminerà il prossimo anno con l’emissione nel corso del 2016 della nuova norma ISO 45001.
L’Italia è il secondo Paese al mondo, dopo la Cina, per numero di certificazioni ISO 9001. Parliamo di un totale di circa 83.000 certificazioni (fonte Accredia-Censis 1-2014) di cui circa 28.000 nel settore manifatturiero, rilasciate in conformità al sistema di gestione “best-seller” della normazione. Da questo semplice dato proveniente da fonte autorevole è immediato ricavare che l’avvio del processo di revisione dell’attuale pacchetto di norme della serie ISO 9000 avrà un impatto socio economico tutt’altro che trascurabile.
Nelle nuove norme ISO sui Sistemi di Gestione per la Qualità (QMS 9001) e Ambiente (EMS 14001) sono stati recepiti i concetti di gestione del rischio presenti nella norma ISO 31000.
E nel 2016 è prevista anche l’emissione della nuova norma ISO 45001 che sostituisce la OHSAS 18001 sulla sicurezza nei luoghi di lavoro, e anch’essa, si basa sulla gestione del rischio.
Gestione del rischio quindi, un concetto utile perché ci costringe a formulare un pensiero sul proseguimento dell’attività della nostra azienda, in quanto induce -chi opera in azienda- a valutare quali possono essere i rischi legati al proseguimento della propria attività, o del proprio business, come dicono alcuni soloni.
Questo proiettare nel futuro il proprio sistema impresa trasforma la revisione dell’ISO 9000 in una lente che aiuta ad individuare i rischi legati al proseguimento dell’attività dell’azienda.
Rischi che interessano non più solo il prodotto o il processo che utilizziamo, ma investono tutto il sistema impresa.
Ma cosa intendiamo per “sistema impresa” o “business di riferimento”?
Possono apparire idee complicate, mentre il realtà sono concetti “solo”complessi.
Continua a leggere l'articolo di Stefano Rosada, La R&TE Srl, sul numero di Giugno-Luglio de Il Distributore Industriale