L'attuazione del DPR 14 settembre 2011, n.177 ha impattato sia sulla committente che sugli assuntori con modalità diverse.
A integrazione della procedura operativa sui "permessi di lavoro" in vigore presso lo stabilimento ha fatto seguito l'emissione di una Operating Instruction Locale che disciplina i lavori in ambienti sospetti d'inquinamento o confinanti. La committente ha provveduto pertanto alla classificazione di suddetti ambienti e alla stesura di un protocollo di comunicazione efficace e accettato bilateralmente per la gestione delle attività e dei soccorsi.
D'altro canto gli assuntori, al pari della committente, hanno provveduto alla formazione dei propri lavoratori definendo e dotandosi dei necessari DPI e attrezzature di sicurezza (autorespiratori, sistemi di recupero e soccorso, rivelatori di gas infiammabili e/o tossici e/o di ossigeno) necessari per garantire la sicurezza nei lavori in ambienti confinati.
1. Operating Instruction Locale
La regolamentazione all'interno dello stabilimento dei lavori in ambienti sospetti di inquinamento o confinanti è passata, come accennato, per la stesura di una Operating Instruction Locale, di seguito chiamata OPI, la quale a sua volta integra quanto previsto in materia di permessi di lavoro e detta le basi di un protocollo di comunicazione tra i vari attori degli interventi manutentivi, in modo che ogni tipologia di ambiente confinato sia univocamente definito per tipo, forma, attività di lavoro, piani di intervento e recupero.
Una delle principali problematiche affrontate in fase di programmazione è stata quella di classificare gli ambienti confinati per forma; il criterio adottato dallo stabilimento è stato quello di individuare e caratterizzare le apparecchiature oggetto degli interventi, sulla base della posizione degli ambienti d'accesso e uscita dalle stesse, dalle quali dipende il grado di difficoltà nelle operazioni di uscita verso l'ambiente esterno.
Altra valutazione effettuata durante la stesura della OPI è stata quella relativa alla classificazione degli ambienti confinati in funzione delle attività lavorative da svolgere all'interno di essi. Le modalità di intervento, in alcuni casi, hanno portato a classificare un ambiente confinato da libero a complesso o viceversa, come meglio spiegato in seguito. Il criterio scelto per definire la semplicità o la complessità dell'ambiente confinato è stato quello di analizzare la posizione reciproca tra l'esecutore dell'intervento all'interno dell'ambiente confinato e il personale in assistenza deputato a effettuare il primo recupero.
La OPI riporta 4 tipologie di ambienti confinati:
Ambienti confinati verticali liberi (ACVL) - Ambienti confinati con possibilità di recupero verticale e diretto; non vi è alcun ostacolo tra gli esecutori che stanno all'interno dell'ambiente confinato e il personale in assistenza. Pertanto il contatto continuo avviene in modo visivo attraverso il passo d'uomo. A titolo esemplificativo, ma non esaustivo, fosse non dotate di scale a 45° di accesso/esodo, scavi senza un piano inclinato di accesso e pozzetti.
Ambienti confinati orizzontali liberi (ACOL) - Ambienti confinati con possibilità di recupero orizzontale e diretto; non vi è alcun ostacolo tra gli esecutori che stanno all'interno dell'ambiente confinato e il personale in assistenza. A titolo esemplificativo, ma non esaustivo, ambienti confinati che possono essere classificati ACOL sono serbatoi cilindrici e ricevitori con PASSO D'UOMO orizzontale.
Ambienti confinati complessi (ACC) - Non vi è alcun contatto visivo diretto tra gli esecutori all'interno dell'ambiente confinato e il personale in assistenza. Per esempio una colonna con piatti sfalsati e discendenti non in linea. Possono essere considerati complessi anche gli ACVL e gli ACOL, se tra gli esecutori e il personale in assistenza sono interposti ostacoli come piatti, ponteggi interni ecc. Un ambiente confinato complesso può essere ridotto ad ambiente confinato semplice se sono rimossi gli ostacoli interposti tra esecutori e personale in assistenza: smontaggio piatti, rimozione strutture interne ecc.
Ambienti confinati ad accesso facilitato (ACAF) - Sono ambienti confinati accessibili con scale a 45° (o resi tali) o con accesso in piano. A titolo esemplificativo, ma non esaustivo, serbatoi da cui è stata rimossa una virola, fosse accessibili con scala a 45°, scavi con accesso tramite piano inclinato.