Il ricorso alla posta elettronica come mezzo per comunicare messaggi commerciali (e non) al pubblico rappresenta una discriminante fondamentale nel determinare le capacità di sviluppo di un'impresa.
Recenti studi hanno focalizzato l'attenzione sullo stato attuale dell'email marketing, intendendo con ciò l'insieme di newsletter, email transazionali (cioè di servizio personalizzato) e direct email marketing (Dem) inviato dalle aziende agli acquirenti. Attraverso l'analisi di un campione di oltre 6000 clienti (diretti e indiretti - dalle piccole alle grandi realtà commerciali) e quasi 8 miliardi di messaggi è stato possibile realizzare un quadro completo delle strategie di email marketing aziendale capace di evidenziare non solo le macro-tendenze ma anche le eventuali differenze tra i vari settori.
Il dato principale che si può cogliere è di una sostanziale immaturità del sistema: se è vero che l'uso dell'email marketing a livello professionale è progressivamente aumentato, dall'altro si segnala anche un incremento di utilizzatori inesperti, che palesano evidenti limiti nella gestione dello strumento, specie nella sua integrazione con le nuove funzionalità del web 2.0.
Proprio da quest'ultimo confronto emergono risultati interessanti: pur tenendo conto delle diverse caratteristiche di settore, in generale il mondo del B2B mostra uno scarso interesse per i social media, a oggi poco utilizzati come strumento di supporto all'email marketing. Ancora scarsa la presenza di "link di condivisione" inseriti dalle aziende all'interno delle proprie campagne pubblicitarie, un elemento considerato trascurabile ma in realtà molto utile per incrementare il numero di visite al proprio sito.
Nel settore commercio/retail, le aziende che si sono proiettate in ambito social fanno infatti già segnare un +20% nel numero di newsletter aperte da parte dei propri clienti.
Potrai leggere il resto dell'articolo nel numero di settembre de Il Distributore Industriale
