Nella storica cornice del Palazzo Verità di Verona si è tenuto, lo scorso 26 marzo, il convegno “La Manutenzione come leva di competitività, produttività e sicurezza Aziendali”.
L’evento, organizzato da Primeur, business Partner di IBM, in collaborazione con Manutenzione Tecnica & Management, è stato occasione di confronto tra mondo accademico e specialisti del settore. La tematica principale ha riguardato la corretta gestione degli asset industriali attraverso l’implementazione di strumenti tecnologici performanti, riconosciuti quali elementi chiave per mantenere e migliorare il valore e la competitività delle aziende.
I lavori sono stati aperti dal saluto di Cristian Son, publisher di Thomas Industrial Media Italia e Responsabile Comunicazione A.I.MAN., il quale ha esaltato la centralità del ruolo della manutenzione per il corretto funzionamento di ciascuna entità durante tutto il ciclo di vita, e specificato la ripartizione delle spese di manutenzione ordinaria e straordinaria per voce di costo nei diversi settori produttivi.
È stata quindi la volta del prof. Marco Garetti, professore ordinario del Dipartimento di Ingegneria Gestionale del Politecnico di Milano: tema dell’intervento “lo stato dell’arte e le strategie di gestione degli Asset Aziendali”. Particolare interesse ha suscitato in questo caso la presentazione dei risultati della recente survey realizzata dall’Osservatorio TeSeM, nata con l’obiettivo di monitorare lo stato di maturità manutentiva delle imprese.
Su un campione di 108 aziende, distinte per i settori manifatturiero (56%), di processo (32%), e delle reti (12%) l’analisi ha dimostrato che il livello di maturità medio nelle fasi di manutenzione si colloca, per il settore di processo, a un grado di 4 su 5 (gestione del processo assicurata da responsabilità organizzative e sistemi tecnici pienamente funzionali), mentre rimane ancorato a uno stato di 3 su 5 per manifatturiero e reti (gestione del processo non completa). Per ottenere risultati ottimali, grande supporto è offerto proprio dai software CMMS i quali, grazie al loro approccio sistemico, consentono di valutare in maniera olistica affidabilità e disponibilità operativa degli asset.
Il terzo intervento ha visto protagonista Roberto Moretto, rappresentante del Gruppo Miroglio, azienda le cui aree di attività coprono tutte le fasi della filiera tessile/abbigliamento. Questo contributo ha portato alla luce il ruolo della gestione della sicurezza in azienda, e della crescente importanza da essa assunta negli ultimi anni non soltanto in conseguenza alle recenti normative di legge, ma anche e soprattutto in quanto valore aggiunto per la produttività dell’azienda stessa. Anche in questo caso sono state esaltate le caratteristiche del software IBM Maximo, dotato di specifici moduli applicativi dedicati alla gestione della sicurezza (Gestione Rischi, Prevenzioni, Messa in Sicurezza, Piani di Sicurezza).
La trasversalità delle applicazioni di questo strumento è stata ulteriormente dimostrata nel successivo intervento, a cura di Claudia D’Eliso dello staff tecnico di Gaia Spa.
L’azienda pubblica, nata nel 2005 dalla fusione di quattro imprese, è gestore unico del servizio idrico integrato nell’area Nord della Toscana. Proprio a causa dell’eterogeneità alla base della sua formazione, si è reso necessario ricorrere a un sistema che fornisse una visione olistica delle varie strutture interne ai diversi asset al fine di ottimizzarne l’organizzazione. Anche in questo caso il software Maximo si è dimostrato essere la naturale implementazione pratica della gestione degli asset.
L’ultimo intervento è stato curato da Fabio Zanzotera, responsabile delivery services Primeur, che ha concluso i lavori della giornata proponendo alcuni case studies di aziende di settori molto diversi fra loro (GDO, Pharma & Beauty, Gomma e Plastica). È stata l’occasione per rimarcare quanto, a prescindere dal settore o dalla dimensione dell’azienda, esistono fattori determinanti per ottenere risultati di successo: definire chiari obiettivi da conseguire (asset, eventi e processi, persone/attività); scegliere un supporto applicativo che sia adeguato specificamente per chi lo deve usare, facilmente adattabile alla realtà, rapidamente integrabile con le altre applicazioni aziendali; avere le competenze e le persone giuste per portare a termine con successo il progetto.