Nuove regole a Wall Street per i titoli S&P 500 dopo il crollo del 6 maggio

Intanto l'euro è sceso a 1,2162 dollari, livello che non toccava dai primi di aprile 2006

  • 19 Maggio 2010
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  • Nuove regole a Wall Street per i titoli S&P 500 dopo il crollo del 6 maggio
    Nuove regole a Wall Street per i titoli S&P 500 dopo il crollo del 6 maggio

Al “Flash Crash” del 6 maggio 2010 a Wall Street, provocato da cause ancora da precisare, gli americani rispondono con l’introduzione di interruttori automatici per i singoli titoli dello S&P 500 in grado di fermare gli scambi nel caso di variazioni dei superiori al 10% nell'arco di 5 minuti. Tra le ipotesi non figurano né terrorismo, nè cyber-attacco, né l'errore commesso da un trader che, inavvertitamente, avrebbe premuto miliardi invece che milioni ma le autorità precisano di non essere ancora riuscite a isolare una singola causa alla base del crollo, anche se l'attenzione è condensat sul contratto future E-Mini S&P 500. Alla base del calo sembra esserci anche un problema di liquidità, che potrebbe essere stata drenata dal sistema con gli ordini stop-loss market, ovvero gli ordini per vendere o comprare titoli il cui prezzo è salito sopra o sceso sotto una determinata soglia di prezzo. A tal proposito la Sec ha proposto di introdurre nuove regole per i titoli dello S&P 500 progetto che sarà sottoposto a 10 giorni di consultazione, per poi essere sperimentato fino al 10 dicembre prossimo. Gli interruttori automatici interverranno, provocando delle pause, nel caso in cui i prezzi dei titoli subiscano variazioni del 10% in cinque minuti. Intanto l’euro è di nuovo in caduta libera, e segna un nuovo minimo di quattro anni pari a 1,2162 dollari in un mercato preoccupato per la possibilità di perdite maggiori del previsto fra le banche europee. In precedenza la divisa unica aveva recuperato terreno dopo che la Grecia oggi ha ricevuto una prima tranche del prestito d'emergenza europeo, pari a 14,5 miliardi di euro, parte dei quali saranno utilizzati per rifinanziare titoli di Stato in scadenza domani. Insieme ai 5,5 miliardi di euro già messi a disposizione dal Fondo monetario, si tratta della prima parte dei 110 miliardi di euro su tre anni stanziati a sostegno delle finanze di Atene.

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