Picotronik progetta, produce e commercializza schede ed apparecchiature per il settore medicale, automotive, logistica militare, chimico, alimentare ed industriale, anche per conto terzi su specifica del cliente. L'azienda è di Mirandola, località San Giacomo Roncole, proprio al centro della zona colpita, lo scorso maggio, dal violento sisma. Con il titolare di Picotronik, Luca Dotti, la redazione di Ien Italia ha cercato di capire come è la situazione attuale.
Sig. Dotti, a poco più di un mese dal terremoto, in prossimità dell'epicentro, come state cercando di affrontare questa situazione? Quali sono le condizioni di lavoro attuali?
Bisogna anzitutto affermare come il sisma più distruttivo, sia a livello emotivo che per danni materiali, sia stato quello del 29 maggio, giunto a nove giorni di distanza dal precedente. La stessa potenza del sisma è stata notevolmente maggiore nel secondo caso. Sebbene i comunicati ufficiali abbiano parlato di scosse inferiori al sesto grado della scala Richter, i danni provocati sono attribuibili senza dubbio a un terremoto di livello superiore. Anche la nostra azienda ha subito ingenti danni, ma nonostante la drammaticità della situazione mi sono subito mobilitato riuscendo, attraverso mezzi di fortuna, a mettermi in contatto con clienti, fornitori, banche, dipendenti ecc. Il 4 giugno ho avviato i primi lavori di messa in sicurezza, e ho poi allestito, all'interno di un container, un laboratorio di produzione d'emergenza per le commesse più urgenti.
Come hanno reagito i clienti? Avete notato dei cambiamenti di aspettativa e atteggiamento?
Tutti ci hanno trasmesso messaggi di conforto e hanno manifestato la volontà di "aspettarci", soprattutto dopo essersi resi conto che ci siamo mobilitati da subito per far fronte alle prime necessità.
Qual è il quadro generale della zona industriale colpita dal sisma?
Il 98% delle aziende è stato danneggiato, tra cui anche quelle localizzate in edifici nuovi e considerati antisismici. Le grosse imprese sono ferme e stanno progettando i vari interventi a medio termine ma, poiché devono pensare alla continuità delle forniture, hanno scelto di delocalizzare la produzione al di fuori della zona colpita. Le piccole aziende come la nostra, al contrario, stanno riorganizzandosi sotto a tensostrutture o containers, o spostando le attività in aree esterne al comune. Quelle meno danneggiate, invece, sono già ripartite con la produzione.
Come vede la ripresa futura: se dovesse immaginare la situazione da qui a un anno che idea si farebbe? Cosa pensa sia necessario per aiutare effettivamente la ripresa?
Conto di rientrare in azienda a metà settembre, e a ottobre di avere ripristinato il 90% del nostro edificio. Tutte le aziende di Mirandola e dintorni dovrebbero essere operative entro fine anno, anche se solo parzialmente. IEN: Per quanto riguarda direttamente la vostra azienda, può presentarci maggiormente le tipologie di prodotto che mettete sul mercato? Picotronik progetta, produce e commercializza apparecchiature elettroniche per la visualizzazione di temperature, peso, umidità e pressione. Commercializziamo celle di carico costruite in Cina su nostra specifica, e rivendiamo sensori di temperatura, pressione e umidità. La maggior parte della nostra attività consiste però nel progettare e produrre schede e apparecchiature su specifica del cliente.
Quali sono i settori a cui vi rivolgete maggiormente?
Medicale, industriale, led-lighting e, in minor parte, automotive e militare. In conclusione vorrei dedicare questo articolo a tutte le persone, gli operai e i titolari di azienda deceduti in conseguenza al terremoto, e in particolar modo a Enea.