Protolabs ha assistito lo sviluppo di due prodotti d’alta gamma pensati per esaltare la degustazione del vino. L’azienda ha investito nell’iniziativa tutte le proprie competenze in materia di finitura superficiale per pezzi realizzati in stampa 3D, ottenendo un risultato visivamente paragonabile al lavoro degli artigiani, a cui sarà invece affidata la produzione in serie.
Dare vita a un’idea
Tutto ha avuto inizio da due disegni. Virginie Pénisson, graphic designer e Presidente di Design & Print con la passione dell’arte e del buon vino, ha avuto l’idea di abbozzare su carta due oggetti di forma rotonda, giocando con la trasparenza per lasciare intravedere prima la bottiglia e, in un secondo momento, il vino contenuto all’interno. Si tratta quindi di due opere concepite per reinventare la tradizionale funzione degli oggetti e conferire loro una dimensione contemporanea che non trova al momento corrispondenze sul mercato. È stato proprio il carattere innovativo dell’iniziativa che ha spinto Virginie a commercializzare le sue creazioni. Ma l’impresa era tutt’altro che semplice, poiché bisognava passare all’ideazione tecnica delle differenti componenti, validare i prototipi e pensare alla fattibilità della produzione in serie.
Quando il prototipo diventa il veicolo di un’immagine
Per garantire l’avanzamento del progetto, Virginie Pénisson non poteva accontentarsi di un prototipo funzionale. Ci voleva un prototipo dall’aspetto capace di esprimere la dimensione di lusso che doveva essere ottenuta, specie nel caso di Sphaera, attraverso un’attenta lavorazione dei materiali. Ed ecco che, in visita al salone MIDEST, Virginie è stata subito colpita dall’aspetto realistico di un prototipo di chitarra in esposizione presso lo stand di Protolabs e ha deciso di contattare il responsabile commerciale dell'azienda, Vincent Perrot, per richiedere la realizzazione dei pezzi destinati a entrambi i prototipi.
“Protolabs si è fatta in quattro per aiutarmi a individuare le finiture più adatte al progetto, pezzo dopo pezzo. Senza di loro non sarebbe stato possibile venirne a capo”, spiega Virginie. “Sapevo bene che l’iniziativa richiedeva straordinarie competenze in materia di finitura di superficie e volevo essere certa che l’aspetto dei prototipi rispecchiasse le attese reciproche prima di passare alla fase di fabbricazione”, prosegue.
Pezzo d’artigianato artistico
Sphaera si è rivelato il prodotto più impegnativo durante la fase di prototipazione. Ogni componente ha richiesto un’analisi completa finalizzata a individuare il materiale, la tecnica di stampa e il processo di finitura più indicati.
“Per il supporto, abbiamo deciso di riprodurre l’aspetto del metallo verniciato facendo ricorso alla poliammide e alla stampa per sinterizzazione laser. La colorazione e il livello di lucentezza sono stati oggetto di un attento lavoro di ricerca per riuscire a ottenere il risultato desiderato. Per il rubinetto, abbiamo invece optato per un processo di sinterizzazione laser del titanio con lucidatura manuale al fine di assicurare una finitura estremamente lucida e uniforme. Il componente più complesso è stato però la semisfera interna, poiché era indispensabile ottenere una trasparenza simile al vetro. Sapevo già che la stereolitografia ci avrebbe permesso di ottenere pezzi con una trasparenza elevata grazie all’impiego di resina traslucida, ma non avrei mai immaginato che fosse possibile arrivare così lontano. In fin dei conti non mi sorprende che siamo riusciti a riprodurre l’aspetto di un pezzo d’artigianato artistico, poiché la sfera ha richiesto ore di lucidatura e verniciatura a mano”, spiega Vincent Perrot.
Nel frattempo, Design & Print ha finalizzato la produzione in serie dei prodotti. Gli articoli saranno fabbricati in Francia da mastri vetrai, fabbri, ebanisti e specialisti dello stampaggio a iniezione, tutti con esperienza nell’industria del lusso.