Ripartenza lenta e fragile

Riviste al ribasso le stime per il 2014, ma cresce la fiducia tra le imprese

  • 14 Luglio 2014
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Lo scorso 26 giugno è stato presentato a Roma nel corso del convegno organizzato dal Centro Studi di Confindustria il rapporto Scenari economici. Le previsioni, le osservazioni ed i grafici che in seguito vengono utilizzati sono tratti dal suddetto rapporto curato da Luca Paolazzi, direttore del CSC.

Il CSC stima una variazione del PIL italiano di +0,2% quest’anno e di +1,0% nel 2015. L’incremento del biennio compensa solo in piccola parte la caduta nei due anni precedenti (-2,4% nel 2012 e -1,9% nel 2013). Il recupero sarà lento e soggetto a rischi al ribasso.

Dal terzo trimestre 2011 al primo 2014 l’Italia ha vissuto la seconda recessione dall’inizio della crisi. Essa si è differenziata dalla prima per la minore profondità, la maggiore durata e per la più ampia caduta della domanda interna. Nel corso del 2013 il ritmo di contrazione del PIL italiano è gradualmente diminuito e nel quarto trimestre si è avuta una minima espansione (+0,1% congiunturale), la prima dal secondo 2011. Nei confronti del picco pre-crisi (terzo trimestre 2007) il livello del PIL è risultato inferiore del 9,0%; in termini pro-capite la perdita è di quasi l’11% (pari a 2.900 euro per persona).

Risalita faticosa
Per il 2014 il CSC rivede al ribasso la stima elaborata in dicembre (+0,7%) a causa anche del sorprendente calo nel primo trimestre (-0,1%, contro il +0,3% previsto). Il nuovo profilo disegnato dal CSC indica il ritorno a variazioni positive già dal secondo trimestre.

Anche per il 2015 la stima è stata ritoccata all’ingiù perché lo scollamento tra dati reali e indicatori qualitativi induce a tenere in maggior conto l’abbassamento del potenziale di crescita e a puntare su variazioni trimestrali più contenute sia quest’anno sia il prossimo.

Tra le imprese torna la fiducia, ma non gli investimenti
L’indice di fiducia delle imprese manifatturiere anticipa usualmente di un trimestre l’andamento degli investimenti in macchinari, apparecchiature e mezzi di trasporto. La correlazione tra i due indicatori è fortemente diminuita dal secondo semestre 2012. Si è ulteriormente allentata dal secondo trimestre 2013, tanto che la fiducia è da allora progressivamente migliorata mentre gli investimenti hanno proseguito a scendere, seppure meno rapidamente, fino a fermarsi.

Vittorio Dassi - Segretario Generale FNDI

 

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