Con la chiusura del G-20 la situazione registrata è quella di una ripresa lenta, ma effettiva. La volontà comune che emerge è quella del continuare su questa strada, nonostante la crisi sia ancora presente. Il G20 presenta così una tabella di marcia per garantire un impegno reale a cooperare. Verrà costantemente monitorata la questione valute, in modo tale da bloccare eccessive svalutazioni competitive e flessibilità dei tassi di cambio. Per quanto riguarda la tematica degli squilibri commerciali, l’idea è bloccare il protezionismo. I leader del G20 hanno, inoltre, posto l’accento sulla necessità di impegnarsi a mettere al centro della ripresa la creazione di posti di lavoro. In ultimo, non per importanza, è emerso il bisogno, per le economie avanzate, di risanare i bilanci pubblici deteriorati dalla crisi, attivando nuovi piani a medio termine che siano chiari.In relazione al punto sui cambi, i leader hanno convenuto sulla necessità di direzionarsi verso un sistema dei cambi che sia determinato dal mercato. Il riferimento alla questione delle monete sottovalutate è stato cancellato dal testo per la decisa opposizione della Cina. Si tratta della prima volta in cui il comunicato del G20 contiene un riferimento alle politiche di cooperazione e per lo sviluppo, con un impegno dei leader per un piano di diversi anni incentrato sulla necessità di eliminare il gap tra nazioni povere e ricche. Edited by: Valeria Ricci