L’efficienza energetica di un ciclo termico è influenzata da diversi fattori, intrinseci al tipo di caldaia adottata, alla qualità dello scambio termico, alla regolazione del rapporto combustibile/aria, dal monitoraggio dei carichi nel suo range ottimale e dalla qualità del vettore che trasferisce il calore cioè l’acqua di alimentazione. Una scarsa qualità dell’acqua impatta negativamente sui fenomeni di trasferimento di calore ed innesca fenomeni corrosivi; con l’aumento degli spurghi poi, il consumo di combustibile aumenta facendo perdere efficienza al sistema in totale. In alcuni casi lo spurgo delle acque può pesare per circa il 10% della potenzialità della caldaia, aumentando così i consumi di gas ed elettricità, il consumo di prodotti chimici per manutenerla ed i costi in termini di risorse per la gestione. L’abbattimento dei sali, di metalli pesanti o di inquinanti organici sono fondamentali per minimizzare la quantità di acqua scaricata. Questa esigenza si coniuga con un regime dei consumi della risorsa idrica sempre più stringente da parte dei legislatori.
Scelta del processo più idoneo
La scelta del processo più idoneo per trattare l’acqua dipende dalla qualità della fonte a disposizione, dal target da raggiungere e dalle esigenze delle utenze in termini di spazi, carichi di lavoro e livello di controllo del processo. A prescindere dalla complessità della soluzione impiantistica, il controllo dei parametri di processo, di qualunque anomalia e la possibilità di gestire l’impianto da remoto, permettono di ridurre i malfunzionamenti o i blocchi dei generatori di vapore, con conseguente risparmio sia di forza lavoro che di combustibile.
Sistemi integrati ad altissima efficienza
Cannon Artes ha una ampia esperienza nel proporre soluzioni che spaziano dalla degasazione alla demi con processi convenzionali a scambio ionico e con processi a membrana come osmosi inversa, elettrodeionizzazione e degasazione, con particolare focus sulla minimizzazione dei consumi. La versatilità delle soluzioni proposte e la capacità di integrarsi alla digitalizzazione dei processi permette all’azienda di proporre sistemi che rispondano ai requisiti legati ad Industria 4.0. Negli impianti a osmosi inversa installati in numerosi siti in Italia e all’estero si è riusciti a raggiungere un recupero dell’acqua sino al 90% e mantenendo bassi livelli di durezza e conducibilità (2 parametri fondamentali per determinare la percentuale di blowdown delle caldaie, riducendolo sino a valori inferiori al 5%). Sono state implementate inoltre soluzioni per ottenere valori di conducibilità inferiori a 0,2 uS/cm, in modo da potere usare l’acqua per alimentare turbine, un item fondamentale nella cogenerazione, evitando l’innesco di depositi e corrosione che potrebbero inficiarne il funzionamento.